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Faccia al muro
Data: 26/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: nefertari72
... comportamento. La chiavetta nel cassetto non c'è più, quindi l'hai nascosta tu da qualche parte, devo solo scoprire dove e questo potrebbe essere divertente. E ora vieni con me senza fiatare!” “Ti prego...” piagnucolò lei quando si rese conto che lui non stava affatto scherzando e iniziava a spingerla verso la porta per condurla fuori. Raul le fece oltrepassare la soglia e si incamminò accompagnandola lungo il corridoio deserto “Non penserai davvero di impietosirmi piangendo” disse in tono distaccato. Chiara tirò su col naso e si lasciò accompagnare fino ad una porta situata in fondo al lungo corridoio. Conosceva quel posto, anche suo marito era un poliziotto e lavorava assieme al fratello, ma quel giorno non era in sede. Raul aprì la porta e la sospinse in una stanza spoglia e fredda, decisamente poco accogliente. Chiara si guardò attorno smarrita e vide solamente pareti grigie, nessuna finestra e una forte luce al neon occupava gran parte del soffitto dipingendo nella stanza una glaciale atmosfera da interrogatori da film di spionaggio. Due rudimentali sedie di metallo e fra di esse un tavolo completamente vuoto costituivano l'unico e povero arredamento di quella che aveva tutta l'aria di essere una cella di isolamento. “Siediti” le ordinò il poliziotto scostando una sedia, senza toglierle le manette dai polsi. Chiara poté solo ubbidire e si accomodò sul bordo della sedia per lasciare lo spazio alle braccia legate dietro la schiena “Perché mi hai portata qui? Che ...
... succederà ora?” trovò il coraggio di chiedergli con un filo di voce. “Te l'ho già detto” le rispose lui impassibile rimanendo in piedi di fronte alla donna e sovrastandola con la sua altezza. “Adesso subirai una perquisizione” le ripeté pazientemente, godendosi la situazione di tensione che aveva creato. Chiara sobbalzò e si alzò di scatto dalla sedia “Stai dicendo che mi metterai le mani addosso?” volle sapere. “Stai seduta!” le ordinò Raul posandole una mano sulla spalla e costringendola a rimettersi sulla sedia Non io, non sarò io a farlo” le spiegò parlando lentamente e a bassa voce “Lo farà Anna, ed io starò qui a godermi lo spettacolo” la informò leggendole negli occhi lo stupore misto al terrore per quello che le sarebbe potuto succedere. Adorava vederla cuocere così a fuoco lento. Chiara tremò per un attimo e poi si riebbe dallo spavento e lo fissò mostrando una sfrontatezza che in realtà non aveva “Non puoi parlare sul serio. Non puoi farlo, sarebbe un abuso” gli fece notare. Raul si avvicinò al suoviso e la guardò dritto negli occhi “Vuoi scommettere?” la provocò. Poi si raddrizzò sulla schiena e uscì dalla stanza chiudendo la porta. Chiara rimase sola per alcuni minuti che le parvero un'eternità. Si era cacciata in un bel guaio e se Raul l'avesse davvero fatta perquisire? Oddio, .. No, non aveva il dirittto di farlo. Era solo uno scherzo per spaventarla e costringerla a restituirgli la chiavetta che aveva rubato dal suo ufficio. Di lì a pochi minuti Raul sarebbe tornato e ...