1. Sviluppi imprevisti - barcellona (6)


    Data: 27/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... verga.
    
    “NOOOOOOOOOOO!!!”, protesto. Il mio orgasmo viene interrotto di nuovo. Un attimo dopo, il corpicino della troietta sotto di me viene proiettato più su sul sofà. Si contrae e le pupille gli rientrano nelle orbite. Va in apnea e schiuma dalla bocca. Hans, infischiandosene, adesso scopa lui. Il petto di Pino si solleva: mi chino a leccargli i capezzoli e sembra scuotersi dall’intontimento in cui era caduto. Tira su il capo e mi fissa: la sua faccia è ubriaca di godimento.
    
    “Ecco che arriva! Eccolo! ECCOLOOOOOOOO!!!”, urla, ma di nuovo viene strattonato verso il basso. “NOOOOOOOOOO!!!”, s’incazza. Anche il suo orgasmo è stato interrotto. “Quanto… è… stronzo… sto… crucco…!”, sibila.
    
    Un’onda di fuoco mi sconvolge: Hans è dentro di me per la seconda volta e, senza aspettare di arrivare fino in fondo, inizia a montarmi senza sosta. Stavolta il piacere corre più veloce: vibro tutto. Il mio culo si contrae ripetutamente intorno all’asta: adesso non si torna più indietro.
    
    Uno spasmo mi tira la schiena verso l’alto: E poi un altro e un altro ancora. A seguire, una convulsione mi fa inarcare: il mio petto brucia. I capezzoli sono due armi puntate contro Pino. Mi fanno male. Un brivido parte dal collo e percorre tutta la spina dorsale. Quando arriva all’osso sacro, il mio sfintere si stringe così forte che Hans urla. Prova a tirare per estrarre il cazzo, ma non ci riesce. Se lo impugna e strattona: se lo riprende, insieme ad un pezzo delle mie viscere. Mi infila ...
    ... dentro tre dita, mentre sotto di me il corpo di Pino sobbalza.
    
    “Sì, anch’io, anch’io!!!”, ansima, in cerca dell’orgasmo anale. Inizia a tremare: sul suo volto si dipinge una strana espressione di paura. Poi si acciglia e digrigna i denti: mi abbraccia e m pianta le unghie nella schiena. Il suo bacino sbatte contro il sofà: una, due, tre, quattro volte. Sta bruciando e sudando.
    
    “Sì, piccolo! Godi! Godi!”, lo esorto.
    
    “Oh sì! Io gooooooooooodoooooooooooooooooooo!!!”, rantola. Uno spasmo lo sconvolge e Hans urla di nuovo. Il tedesco lo fotte ancora un po’ e poi gli sottrae il cazzo.
    
    “Venite qua, puttane!”, ci insulta. Si è scostato di poco da noi e ci sta invitando ad inginocchiarci ai suoi piedi. Rapidi, obbediamo. Con le nostre guance incollate l’una all’altra e le bocche spalancate, aspettiamo che l’obice di Hans spari della sborra bollente.
    
    “Aprite bene, ché arrivaaaaa… aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…!!!”, ansima, e subito uno schizzo lungo e infinito ci inonda. I nostri gozzi salgono e scendono nelle gole: ingoiamo tutto, quasi non bevessimo da giorni. Il mio cervello si fa liquido.
    
    “Oddio!... glough!... godo… glough!... ancora… glough!...”, sussurro, bevendo il seme di Hans.
    
    “Anch’io… ooooooooooohhhhhhhhhhhhh…!!!”, si unisce Pino, e i nostri corpi tremano all’unisono. Ci ritroviamo a terra a contorcerci, strofinandoci uno contro l’altro per cercare di arrestare il formicolio che ci percorre da capo a piedi.
    
    Lentamente ci calmiamo, rimanendo abbracciati sul ...