1. L'amico dei camionisti


    Data: 28/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales

    Ormai la sua tecnica di… caccia era consolidata e sicura. Si recava nel grande parcheggio notturno dove sostavano decine e decine di mezzi, parcheggiava in una zona tranquilla e… si toglieva tutto, restando solo con una camicia e un paio di infradito e si metteva a gironzolare. Ovviamente non si avvicinava al bar e alle zone più illuminate, anche se i servizi con le docce erano una delle sue mete abituali. Durante il suo “tour” spesso si sentiva rivolgere dei commenti non molto piacevoli, ma aveva imparato a ignorarli, tanto lo sapeva che riusciva sempre a trovare qualcuno interessato a lui.
    
    In fondo era un bell’uomo, sulla quarantina, fisico tonico e ben modellato e, soprattutto, completamente e perfettamente depilato. E quest’ultimo particolare sapeva essere molto apprezzato, in particolare dagli autisti dell’est. Quel posto, secondo lui, era perfetto: in periferia, frequentato da camionisti di passaggio, tranquillo e riservato ed era il classico luogo dove sicuramente non poteva trovare nessuno che lo conoscesse.
    
    Quella sera si era già messo all’opera. Avvicinandosi ai bagni fu notato da un gruppetto di tre che stavano chiacchierando davanti alla porta. Suscitò la loro curiosità ma il tutto si fermò a quella. Girò intorno all’edificio e incrociò un altro che con asciugamano e borsello stava raggiungendo le docce. Era un tipo che poteva andargli bene, anche se, solitamente, si accontentava di tutto. Si fermò appoggiandosi al muro e si passò la lingua sulle labbra in ...
    ... modo inequivocabile. L’uomo rallentò e si fermò a pochi centimetri da lui e lo squadrò da capo a piedi.
    
    In uno stentato italiano disse: “soldi? Vuoi soldi?”
    
    Paolo con un grande sorriso gli rispose di no. Non convinto ripeté: “no soldi? No paga te?”
    
    “No, no. Niente soldi. Con me ci si diverte solo ma non si paga. Niente soldi.” Lo guardò ancora e poi allungò la mano sul solo bottone chiuso e lo aprì, allargò la camicia per guardargli il fisico e subito gli afferrò palle e pisello. Li strinse delicatamente e poi risalì con la mano fino ai capezzoli.
    
    “Bene. Vieni.” e lo invitò a seguirlo a gesti. Raggiunse un grande mezzo, aprì la porta della cabina e, sempre indicando con la mano, gli mostrò di salire.
    
    Lo aveva fatto decine di volte e afferrò con sicurezza il maniglione e si issò sul primo gradino quando si sentì appoggiare una grossa mano sul culo. Era così grande che riusciva a contenere quasi tutta una chiappa. Le dita spinsero nel solco cercando di aiutarlo a salire. Il tutto gli diede una piacevole sensazione. Lo intrigava sentirla stringere e ne fu così contento da salire assai lentamente consentendogli di vedere e toccare il più possibile. Arrivato all’ultimo gradino si fermò, quasi in attesa che il suo ospite lo spingesse dentro. Disse qualcosa in una lingua a lui sconosciuta e con un tono assai soddisfatto e aumentò la pressione sul culo come per spronarlo ad entrare.
    
    Una volta in cabina tirò subito le tende per creare una certa privacy e gli indicò la ...
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