1. La mia nuova vita - Prologo


    Data: 01/10/2018, Categorie: Etero Autore: Momy

    Si, è stato proprio mentre varcavo la soglia della mia nuova casa con lo scatola in cui avevo riposto gli ultimi effetti personali, le poche cose che avevo deciso di portarmi dalla mia vecchia vita che non fossero vestiti, che mi accorsi per la prima volta che c'era qualcosa che non andava nel modo in cui mi fissava... Ricordo che posai lo scatolone su di un tavolino basso nel soggiorno e rimasi a guardarmi intorno estasiata come se non fossi mai stata lì prima. La casa di Sebastiano era veramente bella. Grande, ariosa, deliziosamente arredata. Pensavo già a come poter lasciare il mio segno mantendendo quello stesso livello di eleganza e buon gusto. Lui era lì, sulle scale che conducevano al piano superiore. Solo un istante, poi era già sparito, non volli dar peso alla cosa... Dopo il divorzio e quei quattro mesi di inferno nei quali avevo davvero temuto che la mia vita fosse distrutta, che sarei stata costretta a cercare un lavoro, finalmente le cose stavano di nuovo prendendo la piega giusta. Non potevo, non volevo, che nulla potesse rovinare quello che immaginavo sarebbe stato un nuovo idillio. Già mi vedevo padrona di quella casa, già mi vedevo immersa in quel'agio, felicemente sposata con Sebastiano. Prima di allora ero già stata felice. Ed ero già stata sposata... (Le cose per me erano indissolubilmente legate all'epoca...) volevo disperatamente tornare ad esserlo. Disperatamente, si, per quanto odi ammetterlo, per quanto io detesti anche solo la parola. Il modo in cui ...
    ... Attilio si era liberato di me, dopo quindici anni di matrimonio, mi aveva lasciato un segno profondo e che in quel momento era ancora lungi dall'essere attenuato. Una sera, rientrato tardi come era solito in quel periodo (col senno di poi...), mi aveva raggiunto in camera da letto. "Margherita, dobbiamo parlare..." Così aveva esordito sedendosi su letto, la camica bianca sbottonata e la cravatta ancora in mano. "Fra noi non va da tempo, bla bla bla... Io non soso più felice... Non facciamoci del male... Dobbiamo pensare a Luca..." Mi aveva praticamente liquidato con un discorsetto da cinque minuti e una pacca sulla spalla, come un vecchio dipendente da mandare in pensione. Io avevo incassato con stile lì per lì, poi, quando mi aveva chiesto di andarmene da casa nostra un mese dopo, non ci ho visto più... A pensarci adesso, sfasciargli il parabrezza della Mercedes con un mattone davanti al suo ufficio, ben inquadrata dalle telecamere di sicurezza, non fù una gran trovata. Tantomento firmare quel contratto prematrimoniale quindici anni prima, ma vatti tu a sposare un avvocato... E così, sola, senza mio marito e mio figlio, costretta, a vivere solo con un assegno da tremila euro al mese, passai i mesi successivi dentro uno squallido residence. Luca era rimasto col padre, manco a dirlo. Io cercavo di aggrapparmi disperatamente alla mia vecchia vita, di mantenere le amicizie, di continuare a comportarmi come se non fosse successo nulla. Marta e Lucia erano divorziate, no? Stavano ...
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