La mia nuova vita - Prologo
Data: 01/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Momy
... bene loro, pensavo, così farò pure io. Errore. Marta e Lucia aveva levato pure le mutande ai rispettivi coniugi fedifraghi, altro che contratto prematrimoniale. Prima lo shopping, poi l'aperitivo, poi il week-end a Courmauyeur: un pezzo alla volta la mia vita sociale si sgretolava. Mi resi conto ben presto che tolto l'affitto, le bollette, le spese per la donna delle pulizie, ben poco rimaneva che mi permettesse di mantenere il mio stile di vita. Anche anche al nuoto e allo yoga rinunciai lì per lì per risparmiare. Mi rimaneva solo il circolo del tennis. Le giornate sembravano interminabili, vuote. Ricordo insopportabile discussioni telefoniche con mia madre e con mia sorella Sara. "Cosa farai ora?" "Forse potrei chiedere ad Alberto se hanno bisogno di una segretaria lì all'ufficio... Dovrai pur trovarti un lavoro, no?" Serpe invidiosa! Lavoro, solo l'idea mi nauseava. Sentivo il mondo crollarmi addosso. Presi a bere... Vino, all'inizio, nelle lunghe giornate sola in casa. Feci vita da reclusa per quasi un mese intero. Mi vergonavo a farmi vedere al circolo, a tentare di contattare le mie vecchie amiche. Amiche poi... Ma non tutte, ad essere sincera. Fù Giulia alla fine a salvarmi da quel gorgo depressivo di alcool e barbiturici in cui ero precipitata. Carina Giulia... La snobbavamo un po' tutti al circolo a dire il vero. Si diceva che facesse la spogliarellista, prima di diventare la signora Bertrami. Inaccettabile! Anche se, fossimo state più sincere, avremmo ammesso che ...
... avevamo fatto tutte quante il suo stesso gioco per accalappiare i nostri rispettivi consorti. Ma forse era proprio per quello che la evitavamo, era come se ci rinfacciasse a tutte di essere solo delle procacciatrici di dote, noi tutte provenienti da famiglie bene invece, borghesi, ancorchè non ricche. A ragionarci lucidamente, io che avevo fatto di diverso da lei? Si, mi ero innamorata di Attilio, così come lui di me, ma sarebbe stato lo stesso se fosse stato un operaio qualunque e non il figlio di un principe del foro con un posto assicurato nello studio di papà? L'avevo attirato col miele prima, come da copione, un copione antichissimo, recitato da schiere di donne di tutte le epoche prima di me... Lui aveva assaggiato, scoprendo presto di non poterne più fare a meno di quel nettare. Tre anni più grande, più scaltro ... bellissimo, eppure biologicamente programmato incapace di resistere. Mi ero concessa (...e comunque a discapito dell'educazione di buona famiglia non ero certo ne vergine ne tantomeno inesperta a ventidue anni...) senza freni, senza inibizioni. Non avevo posto condizioni, ma di certo avevo voluto che mi sposasse. Non l'avevo forse pressato? Il matrimonio, non era stato forse la mia ossessione sin dal giorno del nostro primo appuntamento? Così io, così le altre. Chi eravamo noi per giudicare Giulia? Rea solo di un evidente quanto innocua mancanza di raffinatezza e di natali meno fortunati dei nostri? "Non dovresti ridurti così, sai, Marghe? Ti devi tenere in ...