La donna di mio cugino
Data: 01/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: alybas
... senza ritegno. Mi sentii vicino alla eiaculazione e lei ormai all�unisono con me aveva capito. Aumentai l�andatura, andai più profondo e via, via, via, mentre lei si inarcava come meglio poteva il suo bacino per agevolare la mia esplosione deliziandosi delle mie ciurrate al seno da cui le mie labbra non si erano quasi mai straccate come la lingua. Le sue mani erano ritte a stringere il mio culo duro e tondo. Ci guardiamo negli occhi, io sopra lei sotto �allora sei la mia troiazza, sei la mia troiae così dicendo la inondai mentre lei urlava il suo piacere. Adesso sentivamo ambedue l�esigenza di tirare un po� di sollievo. Continuai a stare in fica fino all�ammosciamento totale, temevo che una volta svuotato Cinzia riprendesse il suo atteggiamento per cui la tenni sotto costante impegno. Dopo averle dato respiro avevo ricominciato ad impormi spagnoleggiando il suo seno. Già da moscio potevo insenarla viste le dimensioni delle poppazze e Cinzia ci stette senza fare questioni, neanche quando il suo cellulare squillò. Era il suo uomo. Le porsi il cellulare mentre io continuavo la mi opera:lei rispose, si sentiva la sua voce affannata e quella di mio cugino preoccupata. Cinzia disse che era stanca, sorrisero, poiché Vittorio pensava alla scopata pre allenamento non immaginando che la donna stesse chiavando in quel preciso istante con me. Disse che era arrivato ad un chioschetto, che stava bevendo per non disidratarsi e sarebbe ritornato a casa. Aveva ancora 5 km da fare, mentre io ...
... eccitato dal possedere i seni di Cinzia mentre parlava con il suo uomo la inondai in piena telefonata e lei lasciò cadere il telefono per prendere senza che gli e lo chiedessi il mio cazzo in bocca. Vittorio rimase con l telefonata in sospeso, senti un sospiro e qualche mugugno chiese cosa succedeva ma Cinzia disse prontamente che dovevano essere interferenze, �sento anche io rumori strani disse bene allora ci vediamo fra una oretta e ricordati che oggi andiamo alla pizzeria con tuo cugino�. Chiuse il telefonino. Si stasera andavamo in pizzeria.Dove ti scopa Vittorio, come ti scopa, alzati e mettiti di fronte al tavolo, ti voglio alla pecorina�. La sistemai a 90 gradi. La sua bocca aveva fatto miracoli, mi aveva resuscitato io ero più tonico della prima volta. Lavorai bene con le dita la vagina, quindi il buchetto che avevo già esplorato. La feci arrivare più volte di vagina con il mio pene che sbatacchiò imperversando. In questa posizione era magnifico le poppazze scampanellavano all�impazzata e più io forzavo il ritmo più loro ondeggiavano erano dei campanacci per le vacche, scampanellavano e io giocavo a trattenerle pur sapendo che la loro grossezza era pari a due cocomeri maturi. Godevo del loro sbattere, del loro scampanare. Cercai a questo punto di incularla senza avvertimento ma lei si ritorse nuovamente come una belva. La mia cappella svettante puntava all�ano, e a contatto, volvae sfondarlo a tutti i cosi. Spinsi, mentre lei era rabbiosa ma io mi feci strada a forza, ...