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La mia vicina
Data: 25/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: bingo26, Fonte: Annunci69
... smanettarmi il cazzo davanti a lei. Mi piazzò il bicchiere proprio davanti al cazzo durissimo. Venni come una fontana dopo aver dato qualche colpo (eppure ho sempre avuto una buona resistenza) ma la voglia era tanta. Ebbi un orgasmo incredibile: lei mi guardava dritto negli occhi con uno sguardo pieno di eccitazione. I suoi occhi risplendevano di una luce carica di lussuria. Raccolse tutto nel bicchiere e anche qualche goccia che le era arrivata sulle tette. «Fantasticooooo,mmmmmmmm» diceva mentre si passava la lingua sulle labbra dopo aver raccolto con un dito e portato alla bocca la sborra che le avevo esploso sul seno. «Ok. Ora devo proprio andare. Porterò un po’ di questa bibita anche alla signora Maria». Aveva volutamente alzato il volume della voce per farsi sentire dalla vicina che di certo era piazzata sul balcone a sbirciare quanto possibile i nostri movimenti. Ma il mio box era in una posizione abbastanza laterale e poi eravamo in fondo dietro l’auto, quindi da fuori non si potevano scorgere i nostri movimenti. Mi diede un leggero bacio sulla cappella che avevo ancora turgida e rossa e gocciolante. Leccò con trasporto un ultima goccia di sperma che usciva e si mise in piedi (era rimasta in ginocchio davanti a me tutto il tempo della mia sega) sussurrandomi: «Quest’ultima goccia è così buona chissà quando berrò il resto….Mi sditalinerò mentre manderò giù tutto il tuo nettare». Così dicendo si allontanò sculettando e, voltandosi, mi mandò un ...
... bacio. Che esperienza!!!!! Credevo fosse stato tutto un sogno ma ero ancora là con il cazzo fra le mani pensando a quale fantastica cosa mi era successa. Rimasi ancora con boxer e bermuda giù fino ai piedi per non so quanto tempo. Mi risvegliai da quel meraviglioso sogno sentendo il rumore familiare di un’auto entrare nel cortile: era mia moglie che rientrava a casa. Da quel giorno mi tiravo delle seghe pazzesche pensando a quello che era accaduto e a cosa avrei voluto farle se avessimo avuto più tempo e magari senza nessuno che ci sentisse. Vivevo come in un limbo: al lavoro ero apatico, svogliato. A casa riuscivo solo a sdraiarmi sul divano e pensare a lei e a cosa mi era successo. Avevo una voglia matta di scopare e con mia moglie era purtroppo sempre la stessa solfa: posizione classica del missionario, sborrata sulla sua pancia e poi a nanna!!!! Avevo il cervello e, specialmente il cazzo, in pappa: non facevo che pensare alla mia vicina che vedevo sempre lì sul balcone a prendere il sole. Ma la fortuna inaspettatamente mi venne incontro. Era un venerdì di luglio, intorno alle 14.00 (il venerdì stacco dal lavoro alle 13.00) ero intento a stendere i panni che mia moglie aveva lasciato dopo essere andata via. Elena stava uscendo e diceva alla sig.ra Maria, con un tono di voce abbastanza alto e guardando nella mia direzione: «Vado a prendere un po’ di sole giù al fiume, c’è più fresco e poi….magari incontro qualcuno che mi faccia compagnia, chi lo sa???? ...