1. Come tutto cominciò (parte seconda)


    Data: 02/10/2018, Categorie: Trans Autore: NikBsx, Fonte: Annunci69

    Mi baciò con dolcezza e mi sussurrò: "Mi piaci, da lunedì sarai Niky. Pensaci bene, cara".
    
    Quel venerdì era finita così. Quella notte quasi non presi sonno, avevo troppa adrenalina in corpo e un formicolio che mi prendeva la pancia, l'eccitazione di un'altra vita, magari parallela, che poteva iniziare; il gusto di essere un'altro, anzi ... un'altra. Il fine settimana lo passai con la mia compagna; entrambe cercavamo sinceramente di capire cosa non andasse nel nostro rapporto, poi c'erano i figli adolescenti da considerare in ogni decisione. Il sesso tra noi non era mai stato un problema, lo avevamo sempre fatto ma senza vette di erotismo, alla fine era diventato anche un pò noioso; insomma era diverso tempo che, quasi per farci un dispetto, non ci cercavamo.
    
    In ogni caso, in quel fine settimana i miei pensieri erano inchiodati su quello che era successo il venerdì sera. Mi ritrovai ad immergere le mani nel suo cassetto degli slip, tanti e tutti belli, e trarne un sottile piacere. Nel centro commerciale dove andavamo a fare la spesa mi soffermai a guardare con un occhio diverso le vetrine dei negozi di intimo e di calze. Cercai anche di capire come regolarmi per la taglia del reggiseno, un casino tra taglia e coppa, mi dissi! Gli slip invece dovevano essere taglia 4; la 3 l'avevo comprata venerdì ed era un po strettina; il mio culetto è bello pieno e fa invidia a tutte le donne.
    
    Lunedì mattina ero di nuovo a Rimini; non riuscii a combinare niente a lavoro ...
    ... nell'attesa spasmodica di sentire Piero. Infine lo chiamai io; mi trattò con distacco e disse che quella sera era occupato, magari ci si vedeva martedì. Avevo fatto qualcosa di sbagliato? Quella sera andai a cena da solo, di pessimo umore, però non disdegnai di indossare il perizomino sotto gli abiti assolutamente maschili.
    
    Dove passavo inosservato o non c'era nessuno mi allenai a sculettare e alla fine cominciai a capire come funzionava. Mi complimentai con me stesso!
    
    Martedì. Piero non si faceva vivo, stavo quasi pensando di essere stato scaricato; poi nel primo pomeriggio fu lui a chiamare come se niente fosse. "Niky?" Sorrisi tra me e me. "Sono io" Era una dichiarazione di resa o accettazione. "Ti porto a cena stasera, in centro. Ti va?" Accettai e decidemmo che sarebbe venuto a prendermi al residence.
    
    Quella sera feci quello che avevo programmato; sotto la doccia usai il rasoio da barba per radermi accuratamente l'inguine, il sedere e l'interno del culetto. Poi, dopo un po di riflessione, anche le mie tettine. Mi sbarbai accuratamente; allo specchio mi piacqui. Quando salì da me indossavo i jeans a vita bassa e le scarpe con un pochino di tacco della settimana precedente; sopra avevo messo una camicia bianca di lino. Avrei messo un giubbino più tardi quando avrebbe rinfrescato. Piero si presentò con una rosa! Gli piaceva sorprendere, pensai. Chiusa la porta, lo guardai sciogliendomi; forse mi sono sentito Niky in quel momento e per la prima volta. Presi il fiore con un ...
«1234...»