1. The black lady


    Data: 25/09/2017, Categorie: Etero Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69

    Splendido racconto di Jhon Harmon, direttamente dalla rete.
    
    Un consiglio amici miei, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare............
    
    L’incontro casuale è sempre stato uno dei pensieri più ricorrenti nell’immaginario erotico maschile: quella volta, tuttavia, sapevo bene con chi avrei avuto a che fare e non potevo certo recriminare se con me stesso.
    
    Ci eravamo conosciuti sul luogo di lavoro e, dopo alcuni scambi di battute, inevitabilmente i nostri discorsi erano finiti su argomenti piccanti, basati su doppi sensi e sul nostro comune stato di single.
    
    Tuttavia, mai mi sarei aspettato di scoprire che la mia collega amasse passatempi erotici a me cari da tempo: i nostri discorsi, ormai sempre più incentrati sul sesso, si incontravano alla perfezione sulle variazioni più raffinate del sado-masochismo, sulla passione comune per il bondage e sulla sua vocazione a fare la Dominatrice.
    
    Ricordo quando, per posta elettronica, ricevetti una lista completa dei giochi erotici più tipici dell’immaginario bizarre, alla quale io dovetti rispondere punto dopo punto, spiegando esattamente quali fossero le mie fantasie erotiche e quali i miei tabù.
    
    Pochi giorni dopo ci incontrammo al bar, all’ora di colazione, e Lei mi consegnò con molta disinvoltura una lettera, commentando con assoluta naturalezza: “Una di queste sere vorrei legarti, per cui avrei bisogno di una tua liberatoria; leggila con calma e fammi sapere; se hai qualche dubbio, ti pregherei ovviamente di farmelo ...
    ... sapere”.
    
    E’ superfluo raccontare che lessi, con simulata attenzione, quell’atto dai toni apparentemente simili ad un contratto, nel quale con minuziosa precisione venivano elencate tutte le fantasie bondage possibili ed immaginabili: di volta in volta dovevo barrare tutte le caselle, indicando le attività per le quali davo il mio assenso e quelle invece per cui le negavo; chiudeva il tutto una bizzarra formula di manleva con la quale rinunciavo a far causa alla mia Padrona per eventuali traumi derivanti da pratiche sadomasochistiche.
    
    Inutile aggiungere che firmai e consegnai il foglio alla mia collega, che rimirò le mie risposte con aria piuttosto soddisfatta. “Bene, bene” esclamò “Credo che ci siano i presupposti per passare una bella serata. Ti aspetto venerdì sera a casa mia per l’ora di cena; e quel giorno mettiti un perizoma femminile, al posto delle mutande: le trovo più sexy, in uno schiavetto…”.
    
    Mentre accennavo ad alzarmi, mi fulminò con lo sguardo: “E un’altra cosa!”, esclamò “Vedi di farti trovare depilato; detesto gli uomini villosi”.
    
    E così eccomi a casa di una collega d’ufficio, di venerdì sera, con la prospettiva che tutto possa svilupparsi in qualcosa che si annuncia quanto meno insolito.
    
    La cena, devo dire, va avanti piacevolmente: porto con me dei fiori e una bottiglia di vino che acquisto in enoteca, con tutta la cura e l’attenzione che merita la serata.
    
    La cucina, devo ammettere, è deliziosa; anche la conversazione è piacevole e verte su ...
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