The black lady
Data: 25/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69
... tutto tranne che sul sesso; gli argomenti spaziano con disinvoltura dal cinema, ai libri, sfiorando – ma solo di sfuggita – su aspetti lavorativi; neanche un accenno al bondage.
E’ quando arriva il momento di sparecchiare e di rigovernare la camera da pranzo che lo sguardo della mia collega si fa più deciso e mostra un cipiglio che sa di perversione.
“Adesso è arrivato il momento di fare sul serio, che ne pensi?”, sussurra lei.
“Mi sembra un’ottima decisione”, mi limito a rispondere candidamente.
“Spogliati, allora!” esclama la mia padrona con un tono così deciso che non ammette repliche.
Sorpreso da tanta autorevolezza nella sua voce, comincio a togliermi tutti i miei indumenti, riponendoli con cura sulla sedia.
Lei mi guarda con aria canzonatoria, mostrando di apprezzare comunque le mie gambe depilate e il perizoma femminile che porto, di colore nero.
“Bravo: vedo che hai seguito le mie istruzioni alla lettera”, mi dice con tono compiaciuto: “Ora inginocchiati”.
Non posso fare a meno di seguire i suoi ordini: con il suo tono di voce, con i suoi modi mi ha praticamente stregato. Mi inginocchio davanti a lei senza sollevare obiezioni.
“A questo punto sei ancora in tempo per decidere: se vuoi andartene, facciamo finta che non sia successo niente; se vuoi essere il mio schiavo per tutta la notte, metti le mani dietro la schiena. Ma sappi che, in quest’ultimo caso, sarà l’ultima decisione che potrai prendere”.
Mentre metto docilmente le mani dietro ...
... la schiena la vedo tirare tira fuori dalla tasca, con molto garbo, del nylon di colore nero, con il quale impacchetta per bene le mie mani: il tratto di corda si avvolge più volte attorno ai miei polsi e i nodi sono stretti con molta cura in modo tale che ogni mio eventuale tentativo di slegarmi sia frustrato.
Poi, la mia padrona comincia a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa che non riesco a capire, ma è solo un attimo di esitazione; dopo di che, inizia lentamente a spogliarsi, rivelandosi in un completo intimo mozzafiato: nero il perizoma, nero il reggiseno semitrasparente, nere le calze a rete che comincia a sfilarsi con lentezza ben studiata.
“Leccami i piedi, Schiavo!” esclama con quel tono deciso che ormai riconosco “Intanto decido cosa fare di te per questa notte”. Non posso fare a meno di inginocchiarmi ancora di più per raggiungere la punta dei suoi piedi e cominciare a leccarne le dita, a succhiarle gli alluci; nonostante sia evidente che questo atto di sottomissione le procuri piacere, non lascia trasparire alcuna emozione.
Continuo a leccare i piedi e le caviglie ancora per un po’, sino a quando la mia padrona decide di mettersi seduta più comodamente, sul divano del salone: in maniera esplicita, ammicca e mi fa cenno di avvicinarmi.
Faccio per alzarmi, quando il suo sguardo severo mi fulmina: “Chi ti ha detto di alzarti? Avvicinati lentamente, rimanendo in ginocchio; voglio sentirti strusciare sul pavimento”.
Ancora una volta è una decisione ...