The black lady
Data: 25/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: TheWonderbull, Fonte: Annunci69
... che non ammette repliche o contestazioni: remissivo, mi avvicino a lei trascinando le ginocchia.
La vedo fissarmi con un’espressione che è ad un tempo severa e divertita; quando sono ormai vicinissimo a lei, si alza in piedi e comincia a passeggiare attorno a me con fare interessato, il pollice e l’indice della mano destra poggiati sotto il mento con la tipica espressione di chi sta valutando.
E’ un attimo: la mia padrona si allontana di qualche metro, apre un cassetto da cui esce fuori una ballgag di plastica rossa; poi, con un movimento rapidissimo me lo avvicina alle labbra e mi fa cenno di aprirla: “Un vero schiavo deve essere imbavagliato, non trovi? Perciò fai il bravo e fatti mettere questo bel gingillo in bocca”.
Rassegnato, mi faccio imbavagliare senza opporre alcuna resistenza; la mia dark lady si assicura che io non possa emetter alcun suono comprensibile stringendo la cinghia della ballgag; poi mi guarda soddisfatta ed esclama: “Sei proprio carino! Adesso, voglio che tu ti metta nella posizione di chi implora: abbassa per bene la schiena, la tua fronte deve arrivare a toccare terra”.
Ancora una volta, non mi resta che obbedire e mi metto docilmente nella posizione che mi ha ordinato di assumere la mia padrona; non contenta, mi lega le caviglie ed assicura un tratti di corda tra i miei polsi e le gambe in modo da rendere improbabile ogni mio tentativo di rimettermi in piedi.
Infine, lei si rimette di nuovo a sedere sul divano e stende le gambe ...
... sulla mia schiena, a mo’ di sgabello; la posso sentire armeggiare con il telecomando e accendere il televisore: con studiata calma, ascolta un notiziario mentre io mi trovo in quella umiliante ma allo stesso tempo eccitante posizione; ogni tanto, non posso fare a meno di emettere un mugolio, che lei regolarmente punisce con fermezza, tormentandomi rudemente la schiena e i glutei con un frustino uscito fuori da chissà dove.
Dopo alcuni interminabili minuti, finalmente la mia padrona decide di cambiare metodo di tortura: spegne la televisione e mi consente di rialzare la schiena, liberandomi da quella scomoda posizione in cui mi trovavo; ora sono in ginocchio, le mani legate dietro la schiena e i piedi bloccati, ma con lo sguardo dritto davanti a lei.
Con aria divertita la mia padrona mi toglie la ballgag e poi mi sorride, con rinnovata sadica ironia: “Ebbene, non penserai mica che sia finita qui? Hai accettato di fare lo schiavetto e allora agisci da schiavetto. Non ti viene in mente niente di adatto al tuo ruolo?”.
Non chiedetemi come abbia fatto a capire al volo le sue intenzioni: sia pure con i movimenti impediti dai tratti di corda avvinghiati attorno a me, mi avvicino lentamente al suo pube e lo fisso con aria adorante.
Poi, la mia lingua si posa sulle sue morbide labbra della vagina e stabilisce un primo contatto con le sue parti intime; la sento gemere di piacere, in quello che è stato una vero e proprio sovvertimento del rapporto schiavo-padrone; incoraggiato ...