La favola di hairlessneve e dei 7 (o)nani(sti) - parte 3
Data: 04/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: honeybear
... tanta:
“Facciamo un gioco…” propose Grimildo, determinato a vincere anche le sue ultime resistenze. Il ragazzo lo guardò incuriosito mentre vide la mela avvicinarsi alla bocca e scorrergli sulle labbra.
“Adesso io mi giro e tu provi ad infilarmela… Che ne dici?”
L’idea gli piacque assai. Solo che prima doveva dilatare a dovere quel buco così stretto.
I dildo(s) degli amici (O)nani(sti) soddisfarono la bisogna. Dopo averli adeguatamente lubrificati, li utilizzò uno alla volta, in successione: dal più piccolo al più grande. E i gemiti di piacere di Grimildo aumentavano in maniera direttamente proporzionale alla dimensione dell’oggetto introdotto:
“Così… Così, dai… Daiii… Fino in fondo… In fondooohhh…”
La bizzarra situazione, favorì anche l’eccitazione di HairlessNeve che, con una mano riprese a giocare con le pieghe di quell’invitante anello di carne, masturbandosi furiosamente con l’altra.
Fu la volta della mela.
HairlessNeve la leccò per benino. Fece fare la stessa cosa a Grimildo ponendosi sopra di lui per riuscire a baciarlo. L’avvicinò infine all’orifizio che l’avrebbe accolta, iniziando a farla roteare, ed imprimendo delle spinte leggere. Ad ognuna il contadino si mordeva le labbra per l’eccitazione e dondolava i fianchi, desideroso che quella cinica agonia avesse fine, per poter godere appieno del frutto proibito.
Una spinta più decisa e venne varcata la prima soglia. Grimildo emise un grido che si risolse in un gemito prolungato. Il dolore, ...
... in parte lenito dalla precedente fase preparatoria, stava via via lasciando il posto ad un’ondata d’intenso piacere che lo investì definitivamente quando fu sfondata anche la membrana più interna di quell’ano voglioso.
HairlessNeve si fermò. La mela infatti, faceva ora capolino da quel buco dilatato a dismisura, per metà dentro e per metà fuori. Contemplò soddisfatto il risultato del suo lavoro:
“Sììì… Sììì… Sììì…” gemeva Grimildo, mentre l’altro si divertiva a spingere e tirare delicatamente.
“Non ce la faccio più… Devo venire… Devo venire…” così dicendo l’aguzzino riversò tutto il suo seme sulle natiche del patrigno.
“Ed ora la mela… Toglila… - lo supplicò – …Così potrò venire anch’io! Addentala! E sfilala”.
HairlessNeve ubbidì. Ma non appena l’addentò, se ne staccò un morso… Fu così che cadde a terra morto.
Grimildo completò l’operazione da solo.
Alzatosi, l'osservò ferocemente e scoppiò a ridere esclamando:
”Bianco come la neve, rosso come il sangue, nero come l'ebano! Stavolta nemmeno i sette (O)nani(sti) ti sveglieranno più!”
E lasciò la piccola casetta. Al castello, con l’aiuto di uno dei servitori, riprese il gioco con la mela, poco prima interrotto. Mentre il prestante giovane con cui si stava intrattenendo, tornò a seviziargli l’ano come già aveva fatto il suo nemico, domandò allo specchio:
“Dal murooohhh, specchiettooohhh, dillo… Dillo… Dillooohhh… Spingi… Spingi fino in fondo… In fondooohhh… Mmmmhhh… Nel regno chiiihhh… Sì, sì, sì… Così… ...