Al professore piace il culo ma anche il cazzo
Data: 07/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo
... aveva un cazzo come un asino. Quando mi sverginò restai a letto due giorni, non riuscivo a camminare ma fu comunque bellissimo. Pensa, uscivo con una ragazza e dovetti trovare delle scuse per non vederla! Però ci presi subito gusto e scopavamo come pazzi, gli piaceva vestirsi da donna… minigonna ed autoreggenti, perfetta, una figa da urlo, non ti accorgevi di niente… assatanata, usciva così travestito in cerca di bestioni… li voleva maturi, grossi, pelosi e puzzolenti, operai, camionisti, ambulanti, meglio se superdotati…. Robe così… a volte lo accompagnavo nei luoghi di incontro…. Aree di servizio, parcheggi, pinete, boschetti… ed andava a finire che facevamo delle ammucchiate dove come lui anch’io inculavo e venivo inculato, a questi non pareva vero di scoparsi due fighetti di vent’anni o poco più, uno bello come una dea... Sai, quando vado a R. da solo lo vedo ancora, ha la mia età ma dimostra dieci anni di meno ed sempre così, si traveste di nascosto e fa ancora quelle cose, sempre una gran figa.”
Mentre parlava, eccitato dai ricordi, cominciò a strusciarsi, passandomi il cazzo nel solco fra le natiche, in breve fu di nuovo duro e scivolò automaticamente all’interno del buco spanato, ancora bagnato e lubrificato, tutto dentro.
“Ahhh… tieni…”.
Adesso faceva meno male, il bruciore era diminuito e mi piaceva come si muoveva, senza esagerare, con attenzione.
Mi accarezzava e mi sussurrava paroline dolci nelle orecchie, caricandomi, ora desideravo essere scopato a ...
... bestia, abituato come ero a cazzoni devastanti.
Mi misi come di consueto sulle ginocchia e mi abbassai. Dentro di botto, ciack! Il bello della pecorina, un cazzo che termina la sua corsa dentro al culo ed il rumore di un ventre che sbatte ritmicamente sulle chiappe sottomesse. Amo tantissimo quel suono, soprattutto quando le chiappe sono le mie.
Mi diede un paio di sculaccioni e mi piacque tantissimo.
La sensazione di essere usato, di avere qualcosa dentro, ancora una volta tutto il resto del mio corpo spariva, restava solamente il buco del culo totalmente asservito.
Fu talmente bravo che cominciai a sborrare, non schizzi ma una sorta di pisciatina che usciva dal pisellino di nuovo moscio.
Uno strano orgasmo, non intensissimo ma lungo, uno sfrigolio che partiva dalla ghiandola e si irradiava all’inguine e poi su, fino allo stomaco e poi al cervello.
Lo specchio sulla parete, sopra al comò, rifletteva la nostra immagine e sotto c’era la foto della sua donna che ci guardava, forse L. immaginava che fosse lì, a divertirsi con noi.
Pum… pum… pum… ed ancora pum… pum… pum…
L. si muoveva al ritmo dei miei gemiti, ansimando.
Ci mise ancora un bel po’ a venire ma poi, finalmente, mi sborrò dentro.
Restammo lì qualche minuto, ci ripulimmo e ci rivestimmo.
Disse che avrebbe desiderato che restassi lì a dormire, mi avrebbe scopato ancora.
Risposi che sarebbe piaciuto anche a me ma non era possibile, già era tardi così.
Il culo mi bruciava sempre un ...