Storia d'altri tempi
Data: 13/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... anche per vedere come tu mi vedi, visto che mi guardi sempre in modo particolare.
Tentazione enorme per Beppe, da troppo tempo in astinenza perché ancora vagamente innamorato di Terenzio che ormai come partner sessuale lo ignorava totalmente.
Beppe era troppo ostinato a voler essere una brava persona per il bene di Reno. Però in uno dei suoi ultimi viaggi nella vicina città, con la corriera, per portare qualche quadro a Terenzio che ancora si occupava delle sue opere, aveva viaggiato fianco a fianco con Pietro che dormendo o fingendo di dormire si era abbandonato con il proprio corpo sul suo e lui ne aveva annusato l'odore, inalato il respiro...si era eccitato per questo.
Non se n'era scordato, anzi.
Quando Pietro gli si era proposto come modello aveva rinverdito ulteriormente l'ancora fresco ricordo di quel viaggio in corriera e...il prevedibile poi accadde. Beppe si lasciò andare totalmente, ammaliato dalla giovinezza di Pietro, dalla serenità con cui costui accettava la sua natura gay, dalla bellezza fisica del giovane, dalla spregiudicatezza con la quale gli si concedeva passivamente o lo dominava possedendolo fisicamente e psicologicamente.
Contro la propria natura non si può andare troppo a lungo. Beppe ritrovò, grazie a Pietro se stesso. Con quel giovane sui venticinque anni, lui aveva ritrovato la serenità e la gioia di vivere a quarant'anni abbondantemente superati.
La “rinascita” non era sfuggita a Miriam che se ne compiacque e disinvoltamente ...
... chiese a Beppe se si fosse innamorato. Candidamente quello gli aveva detto:”Sì, di Pietro”.
Parrà strano ma era la prima volta che non mentiva con altri, che non fossero i partner, sui suoi sentimenti affettivi, di natura omosessuale.
La cosa fece sentire bene, molto bene, Beppe, il quale non si fece più problemi e, senza sbandierare ai quattro venti tutta la verità neppure fece nulla per nascondere la sua amicizia con Pietro. Qualcuno in paese ebbe a malignare, ma i due se ne fregarono. I tempi cominciavano a cambiare.
Non altrettanto bene prese il fatto Miriam. Non era gelosa ma invidiosa. La serenità ed il buon umore di Beppe servirono a farle prendere atto anche delle sue privazioni, della sua castità anomala per una ragazza con meno di trent'anni, qual'era lei. Anche per questo sempre più spesso prendeva Reno con sé ed andava da una famiglia di contadini, in campagna, in una cascina che stava lungo il pendio che degradava dal paese al fondo valle. La scusa era che, essendo tempo di vendemmia, i contadini avevano bisogno di mano d'opera per raccogliere l'uva e lei aveva bisogno di lavorare.
La realtà era che i contadini avevano una figlia zitella, Melina, tanto dolce, affettuosa bravissima nel fare dei massaggi rilassanti sulle spalle e al collo, dopo le ore di lavoro. Come lei, Melina non gradiva le attenzioni maschili. Insieme stavano scoprendo, un poco per volta, che tra donne è piacevole stare insieme, per parlare e non solo, anche per lavarsi reciprocamente ...