Storia d'altri tempi
Data: 13/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... le spalle nel fare la doccia a fine giornata lavorativa, anche guardarsi negli occhi. Così una sera avevano capito anche quant'era piacevole baciarsi.
La sera in cui le due donne avevano scoperto il piacere del baciarsi, s'era fatta più tardi del solito e, vedendo già calare le ombre della sera, Beppe era uscito per andare incontro a Miriam e Reno. C'era una sola strada che scendeva dal paese verso il casolare di campagna, la strada provinciale, lungo la quale avevano attivato da poco dei lampioni per l'illuminazione pubblica. Anche se fosse venuto buio non sarebbe stato un problema per Miriam tornare da sola con il bambino. Però Beppe si era avviato lo stesso, anche perché a poche centinaia di metri dal paese c'era anche la cantina sociale, dove lavorava Pietro. Aveva un gran da fare in quei giorni il suo amico perché c'era il conferimento delle uva. Infatti c'era un gran movimento di camion e trattori con il carrettone a traino da e per la cantina che era posta su una piccola altura, ad una cinquantina di metri di distanza dalla provinciale. I mezzi salivano da una strada e scendevano da un altra per non incrociarsi.
Beppe scendeva a piedi giù per la provinciale guardando più verso l'altura con i capannoni della cantina sociale che verso valle, da dove potevano arrivare Miriam e Reno.
Però si sentì riempire di gioia quando, prima ancora di vederlo, si sentì chiamare da Reno: Beppe, Beppe..”
Era molto legato al bambino e altrettanto lo era il bambino a lui. ...
... Infatti non solo Reno lo chiamò ma, staccatosi dalla mamma cominciò a correre verso Beppe.
Beppe vide il camion che scendeva giù dalla strada della cantina accelerare in maniera anomala, troppo veloce, esageratamente veloce, andando in discesa verso la provinciale e vide Reno a pochissimi metri dall'incrocio. Gridò forte “ferma, ferma” all'indirizzo sia del bimbo che del camionista.
Il bimbo continuò a correre verso di lui, era praticamente già in fondo alla strada che scendeva dalla cantina, sulla quale correva il camion.
Lui si lanciò in avanti con un balzo disperato mentre il camionista, a sua volta, gridò:- non frena, cazzo, non frenaaaa ... BANG
L'impatto fu inevitabile, ma il camion non si arrestò, continuò la sua corsa attraversando la strada e andando a schiantare un grande pino sul lato opposto, lasciando dietro le sue ruote un corpo inerme.
Beppe vide Miriam buttarsi in avanti ed afferrare Reno che arrivò a sua madre a velocità pazzesca, come fosse un proiettile lanciato, a causa della violenta spinta che aveva ricevuto. Vide la mamma abbracciare forte il figlio. Vide il camion schiantarsi contro il pino. Vide se stesso steso a terra con un rivolo di sangue che gli sgorgava da un lato della bocca.. e la scena cominciò a distanziarsi, come se venisse zoomata all'indietro. Beppe si sentì molto leggero e si stupì di non aver sentito il rumore dell'urto del camion contro l'albero, né le grida di Miriam, né il pianto di Reno.
Tutto era silenzio e la scena ...