1. la stazione


    Data: 18/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: MonacaDiMonza

    ... voglio�, ma la risposta non soddisfaceva Andrea, che mordendole le spalle e la schiena insisteva �cosa vuoi? Dillo...� al che ormai in preda al delirio Martina cedette �voglio il tuo cazzo dentro, voglio sentirti fino in fondo, scopami...come vuoi...sono tua...� non fece in tempo a terminare la frase che la cappella dell'amante le allargava già la fica, per poi spingerlo tutto dentro, fino in fondo premere rimanendo in quella posizione per farla sentire piena e poi uscire del tutto e ricominciare, e ancora e ancora, sempre più veloce, le teneva talvolta i capelli, talvolta le stringeva i fianchi come segno di possesso tanto forte da farle quasi male, martina lanciò via i pantaloni che ancora aveva alle caviglie, voleva aprire la gambe di più e lo fece, dimenticandosi quasi di essere in ufficio �guardami...come apro le cosce per te...sono porca vero? Dimmelo...� i ruoli si erano invertiti �si sei bellissima, tutta mia...soltanto mia...ti scopo come mai nessuno ha fatto ,sei la mia puttana� e martina incalzata dai colpi che la facevano sbattere col seno sulla scrivania insisteva �si, la tua puttana...nessuno mi aveva mai chiamata così....dimmelo ancora, mi eccita...�andarono avanti per almeno dieci minuti poi lui uscì, la prese e sdraiandosi in terra le ordinò di cavalcarlo �scopati da sola...fammi vedere quanta voglia hai di godere...del mio cazzo...� e lei obbediente, si sedette su quel palo di carne pulsante, e cominciò a cavalcare come non aveva mai fatto, graffiando andrea ...
    ... sul petto, tanto forte da lasciare i segni delle unghie...venne ancora, la secondo volta, quando ormai stravolta le gambe gli cedettero, lui non era certo pago, la lasciò così a quattro zampe in terra e andò dietro di lei, che si accorse delle intenzioni del ragazzo nel momento in cui sentì il cazzo premerle sul culo, ebbe un attimo di lucidità �lì no, ti prego...non l'ho mai fatto, mi fa male...� parole che invece di farlo desistere moltiplicarono l'eccitazione di quel predatore �voglio il tuo culo...sei mia, e me lo prendo...� il dolore durò pochi secondi, per trasformarsi di nuovo in piacere, un piacere mai provato e per questo ancor più forte era come essere tornata vergine per una volta, comincio a godere di nuovo stringendo i pugni sul pavimento, per poi toccarsi, mentre lui come un animale era avvinghiato alla sua schiena e godeva sempre più, sentirlo così la fece sciogliere di nuovo �si anche il mio culo è tuo...prendilo...scopalo...�venne per la terza volta, lui la lasciò seduta sul fianco in terra, al che si alzò �voglio che lo prendi in bocca...succhialo...ti prego...� non si fece pregare e la lingua iniziò a percorrere quella carne pulsante e calda che sapeva di lei...lo prendeva in bocca per poi leccarlo di nuovo, gocciolando saliva da ogni lato della bocca, lui muoveva il bacino come a scoparle le labbra e le teneva i capelli, per poi venire in un grugnito animale 4, 5, 6, 7 schizzi bianchi e caldi, sul corpo nudo e straziato della donna, sui capelli, in bocca, ...
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