02 - pazzerelli al molo e al parco
Data: 19/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: samantho91
... pagato, avevo già passato le selezioni e sarebbe stata questione di settimane (mi fu promessa l'assunzione dopo le feste, anche se poi causa casini aziendali nei periodi che seguirono non fui più assunto). Comunque, la prospettiva che presto avrei avuto un lavoro a tempo indeterminato e assai ben pagato ci fece sognare, ci mettemmo sotto le coperte (non prima di aver scopato ancora una volta, e di nuovo con una stupenda penetrazione) tenendoci sotto braccio e parlando della possibilità di andare a convivere nei prossimi mesi, magari in estate dopo qualche mese che la relazione sarebbe stata più solida, approfittando delle ferie per traslocare. Sognavamo il natale dell'anno successivo, il nostro primo albero di natale, ecc ecc ecc. E nel paradiso più totale di quella magica serata, abbandonandoci ai nostri sogni finimmo per abbandonarci anche alle braccia di Morfeo, teneramente abbracciati. Ricordo solo che quando io mi girai su un fianco dandogli le spalle, ormai quasi addormentato, lui sebbene stesse già russando piano si girò verso di me continuando a tenermi abbracciato cingendomi da dietro, a cucchiaio.
Sono sveglio. Quasi all'improvviso, come se non avessi più sonno. Aprii gli occhi, dalla finestra ancora buio pesto. Non doveva essere manco l'alba, quindi cercai di riaddormentarmi senza fare il minimo movimento: Andrea era ancora abbracciato a me e non volevo svegliarlo... ma dormiva? Il suo respiro mi sembrava normale. Per verificare gli feci una carezza: se fosse ...
... stato addormentato non l'avrebbe di certo svegliato, ma se invece fosse stato sveglio avrebbe capito che lo ero anche io.
Come immaginavo: sveglissimo pure lui. Rispose alla mia carezza: col braccio destro (cioè il fianco rivolto verso l'alto, non quello sul quale stava coricato) mosse la mano che dapprima mi cingeva posandosi sul petto e mi accarezzò sulla pancia. Dopo un attimo scese ancora e la tenera carezza si trasformò in una seducente palpata al mio pacco. A quel punto fu un attimo: ci saltammo addosso in un baleno, io mi girai verso di lui e cominciai a limonarlo piantandogli la lingua in bocca più a fondo che potevo mentre in un batter d'occhi ci levammo i pigiama (si li avevamo indossati dopo aver scopato prima di dormire perchè nel frattempo era un pò aumentato il freddo). Appena nudo, scesi a baciarlo e leccarlo ovunque, ma proprio ovunque: collo, petto, fianchi, inguine, gambe... lasciando per ultimo l'oggetto del desiderio, tanto per cambiare già svettante. Lo presi in bocca strofinando per bene la mia lingua sul suo frenulo provocandogli scosse ben definitive e nette di godimento: fu geniale l'idea, ad un certo punto, di dargli come delle piccole martellate con la lingua sulla coroncina della cappella, cominciò ad ansimare perdendo il controllo. Nel frattempo con una mano lo segavo impugnandolo un pò stretto mentre con l'altra gli restituii il favoloso ditalino che mi fece lui la mattina. Col pollice, dall'esterno, premevo sul perineo, mentre l'indice lo ...