Un trenino in regalo
Data: 27/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo
... venuto ed ero bello carico, asseriva sempre che in quel momento mi trovava: “Più calda e bagnata, una fighetta morbida, vogliosa, languorosa (dove avesse preso questa parola non lo so), sottomessa, facile da penetrare e disponibile a tutto”. Sborravamo assieme, dopo esserci sfogati in tutti i modi, lui nel mio culo o nella mia bocca, nel frattempo io gli venivo in mano mentre me lo menava.
Tornammo da Danielino alcuni giorni dopo, dopo che R. mi telefonò comunicandomi che era sicuramente solo in casa, raccomandandomi di mettere un paio di mutandine carine.
Quando arrivai li trovai già seminudi, con il cazzo di fuori, ma non avevano fatto ancora nulla.
Stavano aspettando me per iniziare i giochi.
Mi spogliai velocemente, tolsi i minuscoli e preziosi slippini rossi, in tema col periodo, R. mi venne subito vicino e cominciò ad accarezzarmi il culo guardando maliziosamente Danielino che si smanettava il cazzo che gli stava venendo duro, puntando il mio orifizio.
Era chiaro cosa volesse, mi inginocchiai sul letto poi mi abbassai con la testa fino ad appoggiarmi sul copriletto, allargai le natiche con le mani, nella classica posizione di sottomissione, del “questo è per tutti” la mia preferita
Danielino si mise dietro di me, poi quando vide l’occhiellino buio: “Accidenti tesoro, ce l’hai già aperto!”.
In quel periodo così intenso il mio buco non si chiudeva più completamente, era sempre caldo ed anche “a riposo” assomigliava ad un piccolo e liscio imbuto che ...
... terminava in un piccolo pertugio rotondo e buio, dal diametro di circa mezzo centimetro ma perfettamente visibile, umido.
Ma torniamo a Danielino, ero già bagnato come una cagna, gocciolante di umori anali, R. contribuì ulteriormente, appoggiando la lingua sulle crespe pulsanti, per depositare una copiosa dose di saliva, poi prese in mano il cazzo di Danielino, ci sputò sopra e lo indirizzò verso l’orifizio semi aperto. Io ero pronto, di nuovo bagnato come una sposina la prima notte di nozze.
Lo stallone mi appoggiò la mano sinistra poco sopra le natiche, con l’altra mi afferrò un fianco, poi infilò il suo palo, l'apertura si allargò come un fiore, lentamente lo fece scorrere tutto quanto, fino in fondo quando le palle ci toccavano assieme, ne avvertii ogni centimetro mentre mi scivolava dentro raschiandomi le budella.
R. stava lì godersi lo spettacolo, la faccia ad un centimetro dal buco spalancato ed esultò come dopo un gol della sua squadra del cuore.
Danielino iniziò a stantuffare, lo tirava fuori quasi tutto, senza uscire, con R. che ogni tanta faceva colare un po’ di saliva sul tronco, poi pum! Giù di nuovo fino in fondo, con uno schiocco di natiche. Il tutto con calma, colpi ritmici, cadenzati e potenti.
Godevo come un maiale. Avvertivo solamente l’arnese che si muoveva, che mi squassava le viscere, accarezzandomi la ghiandolina gonfia e desiderosa, tutto si concentrava lì, il resto del mio corpo era scomparso. Mi sentivo completamente e cerebralmente ...