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Il girasole con le spine - il sogno
Data: 31/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio
*** Introduzione: questo testo è il mio primo passo nel mondo della scrittura erotica. Qualsiasi commento o critica al fine di migliorare le mie capacità di scrittore saranno ampiamente apprezzati. *** Il sottile raggio di sole che filtrava dalla finestra colpiva Dana proprio in faccia, facendola mugugnare nel dormiveglia. Dopo qualche minuto di fastidio, riuscì a trovare le forze per tentare di distogliere la faccia dal fascio luminoso. Tuttavia qualcosa le impediva il movimento, ma lei non voleva aprire gli occhi: una sensazione di soffocamento attanagliava la sua gola facendola tossire e svegliandola definitivamente. Aprì gli occhi e fece il gesto di proteggersi la faccia dalla luce mattutina: le sue dita accarezzarono un oggetto metallico che tintinnò lievemente dandole un brivido che percorse per intero il suo corpo nudo. Abbassò lo sguardo sulla catena che correva sul suo petto come un fiume serpenteggia in una valle di montagna. Ne seguì distrattamente il corso accarezzando con le dita i freddi anelli metallici che formavano anse e bacini, prima di gettarsi oltre il bordo. La sua mano raggiunse la base del collo dove la catena terminava in un lucchetto. Pur senza abbassare lo sguardo sapeva a cosa era legato e il motivo del leggero senso di soffocamento che provava. Le sue dita afferrarono lo spesso collare in cuoio, indugiando sulla fibbia e sulle piccole punte in metallo che ne ornavano la superficie. Ricordava molto bene quanto aveva odiato quel collare e il ...
... simbolo che esso rappresentava. Quanto aveva cercato di strapparselo di dosso e il male che si era procurata nel tentare di spezzare inutilmente la catena che la teneva legata ad un grosso anello nel muro scrostato del seminterrato. Ora, supina e con lo sguardo fisso al soffitto, Dana giaceva inerme legata come un animale e privata, oltre che della sua dignità, anche della forza di volontà per ribellarsi al suo destino. Chiuse gli occhi e la sua mente prese a vagare fra i ricordi confusi e distanti dei mesi precedenti, quando la catastrofe si era presentata in tutta la sua mostruosità. Ricordava l'ufficio contabile per il quale lavorava, la sua collega che le aveva passato il giornale sul quale capeggiava a caratteri cubitali la notizia di un virus altamente virale che stava consumando i paesi dell'est Europa. Al tempo aveva pensato all'ennesimo allarme pandemia con il semplice scopo di vendere vaccini, probabilmente messo in piedi dalle case farmaceutiche per far quadrare i bilanci miliardari. Aveva letto di come le volpi venivano abbattute in massa in quanto vettore di una forma particolarmente insolita di Rabbia, molto virale e soprattutto devastante per l'organismo umano. Al tempo aveva inarcato le sopracciglia e ridacchiato all'apocalittico nome che gli esperti usavano per definire questa malattia: la chiamavano "sindrome del senza-morte". Il virus colpiva il cervello e le terminazioni nervose, uccidendo l'essere umano e lasciando il corpo praticamente intatto. Dopo alcuni ...