1. Il girasole con le spine - il sogno


    Data: 31/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio

    ... a martellarla da dietro, la mano ancora stretta sul suo collare. La strattonava contro di sé facendole mancare l'aria. Dana iniziò a boccheggiare per la mancanza di ossigeno mentre lui la sbatteva con selvaggia violenza contro di sé. Avvertiva il fondo-schiena esploderle di piacere. Un piacere intenso, perverso, procurato dal suo cazzo che affondava fino nelle sue parti più remote, toccandole punti che generavano nel suo cervello scintille di piacere estatico come fuochi d'artificio durante una notte nera. Gli schiaffi secchi dell'impatto dei due corpi furono ben presto accompagnati da gemiti di lei e da grugniti di lui. Il ritmo si intensificò mentre il suo pugnale usciva e ripiombava dentro di lei senza trovare più nessuna resistenza. Ad un tratto le crollò addosso sdraiandola a pelle di leone sul letto. Sentì distintamente il suo membro contorcersi come una biscia trafitta a morte da uno spiedo mentre aspettava l'inevitabile. Poi lo avvertì: un getto caldo le invase le sue parti più interne e intime, inondandole il retto con la sua viscosa liquidità. Lui gemeva di piacere con la faccia affondata nei suoi capelli, la mano saldamente ancorata al suo collo. Avvertì sette, forse otto schizzi del suo caldo seme, poi tutto divenne nero e lei rimase ad occhi chiusi sotto di lui, ansimante. Restò immobile per alcuni minuti finché, con uno *SLURP* non sentì il suo pene fuoriuscire dal suo ano deformato. Avvertì la carne ormai ...
    ... morbida scivolarle fra le natiche e lungo la coscia,, e lasciando dietro di sé una scia umida che Dana sentì seccarsi a contatto con l'aria. Lui rimase dov'era giocherellando con una ciocca di capelli, il respiro lento e profondo come quello di un orso ormai caduto in letargo. Era ormai buio quando lui la scostò e si coricò. Con disappunto di Dana, venne "gentilmente" accompagnata al bordo del letto, dove fu scaraventata senza troppo riguardo sul pavimento. La catena tintinnò metallica mentre raggiungeva gattonando la sua coperta. Non si era aspettata di poter passare la notte con lui, ma perlomeno di non essere scaricata come un sacco dell'immondizia. Ora invece se ne stava lì, accoccolata per terra in una coperta logora, le gambe strette per non sentire il suo seme colarle fra le cosce fuoriuscendo da un buco che per un po' non avrebbe trattenuto più nulla. Ma nonostante tutto questo per un istante prima di addormentarsi, Dana si sentì bene: l'uomo che la nutriva dormiva a due passi da lei, e poteva sentire l'odore del pelo del cane che la proteggeva. questo cocktail di sensazioni, miste alle emozioni che turbinavano nella sua testa le procuravano una sorta di pace interiore. Come l'esploratore dell'artico che, sorpreso da una tormenta di neve e dopo aver lottato per giorni si abbandona esausto nella neve, così ora Dana si stava lasciando andare nel sonno cullata dal respiro dei due maschi che avrebbero vegliato su di lei. 
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