1. Il girasole con le spine - il sogno


    Data: 31/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio

    ... giorni di morte celebrale, dalla poltiglia della materia grigia emergevano delle sinapsi, probabilmente provenienti dalle parti più interne, che rimettevano in funzione l'organismo, almeno per le sue funzioni basilari. I polmoni tornavano a pompare aria, il cuore a battere e gli occhi a vedere il mondo. Ma la parvenza di vita di cui sembravano infusi era solo un'aberrazione del concetto di "vitalità". Essi infatti mostravano segni di deperimento fisico, come putrefazione delle ferite, degrado delle articolazioni e dei muscoli. Un Senza-morte poteva sopravvivere giorni, anche mesi prima di sfaldarsi completamente. nel mentre l'essere tornava ad aggirarsi per il mondo dando sfogo ai suoi istinti più primitivi quali il cibarsi. Ben presto la pandemia raggiunse proporzioni mondiali, colpendo indiscriminatamente tutte le popolazioni e trasformando gran parte dell'umanità in un'orda di appestati vaganti. Intere città furono prese d'assalto da creature claudicanti e dallo sguardo spento, pronte a nutrirsi della prima forma di vita che fosse capitato loro a tiro. Dana ricordava perfettamente di come una notte aveva visto il suo ragazzo passare dallo stato comatoso, disteso nel suo letto, ad un essere immondo pronto a strapparle di dosso la carne ancora calda. Era riuscita a darsela a gambe approfittando delle lenzuola che avevano ostacolato i movimenti del mostro che poco prima aveva chiamato "amore". Un suono metallico la fece ripiombare nella vita reale e si alzò di scatto a ...
    ... sedere. La porta si aprì cigolando e la luce del giorno inondò la stanza. Il primo ad entrare fu Dakan, un grosso cane simile ad un lupo ma completamente nero. Nonostante l'aspetto feroce Dana gli voleva bene come un fratello. Più di una volta l'animale l'aveva protetta dagli assalti al rifugio dei Senza-morte e la aveva scaldata quando gli spifferi sferzavano il suo corpo nudo e la logora coperta non bastava a scacciarli. Dakan attraversò la stanza e si mise a bere dalla ciotola di Dana le poche dita d'acqua che ancora vi restavano. Lei lo lasciò fare: da tempo aveva perso il tratto schizzinoso che l'aveva caratterizzata durante l'adolescenza. Ora condivideva con lui cibo, acqua e persino la toilette. Riportò lo sguardo sulla figura in piedi sulla porta, circondata di luce come un angelo: le braccia incrociate sul petto, le gambe possenti divaricate e la testa leggermente inclinata mentre la esaminava. Dana sentì un brivido correrle nuovamente lungo il corpo mentre i suoi occhi la trapassavano da parte a parte, esplorando avidamente il suo corpo nudo e i suoi capelli neri come l'inchiostro. sentì un soffio profondo uscire dalle sue narici, come quello di un toro che si prepara a caricare, ma non avvenne nulla. Lui rimase immobile a fissarla per diversi istanti e l'unico suono udibile era il lappare del cane alle sue spalle. Poi la magia si ruppe e lui entrò nella stanza chiudendosi la porta alle spalle con un colpo secco. "Buongiorno Padrone". Si affrettò a dire lei. Lui le passò ...
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