1. Il girasole con le spine - il sogno


    Data: 31/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio

    ... visione di lei a quattro zampe mentre andava di corpo completamente nuda fosse stato uno spettacolo entusiasmante. Poi la luce si spense, lui si voltò e iniziò a risalire la china. La condusse sul retro del rifugio dove c'era uno spiazzo in cemento che aveva adibito a lavanderia. Spingendola senza tanti complimenti contro al muro le aprì l'acqua di una doccia rudimentale costruita con un innaffiatoio e una botte per l'acqua piovana installati sopra ad un ripiano rialzato. L'acqua era poco più che gelata e lei rabbrividì sotto al getto incostante, ma non disse nulla. Per un po'cercò di lavarsi con le proprie mani, dando le spalle all'uomo che nel mentre se ne era rimasto in disparte. Ma dopo un minuto lo sentì avvicinarsi e avvertì la sua mano calda su una natica. Il calore in sé non le dispiacque, ma intuendo le sue intenzioni si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi. La sua mano le accarezzò delicatamente il fondo-schiena per qualche breve istante. Poi sentì le sue dita insinuarsi nella fessura fra le sue cosce. Avvertì distintamente le dita sfiorarle le labbra con movimenti lenti e ritmici, a tratti insinuandosi leggermente all'interno per poi ritrarsi di scatto come il muso di un topo nella sua tana. Poi la mano risalì e sentì distintamente il dito indice sfiorarle lo sfintere con movimenti circolari: avvertì chiaramente la leggera pressione e per un attimo temette che volesse inserirlo per saggiarne la resistenza. Poi, così come era arrivata, la mano sparì e lei ...
    ... rimase in piedi nuda e tremante, ancora una volta la sua femminilità era stata calpestata da quell'essere apparentemente senza un'anima. Il pomeriggio trascorse lento: dopo averla riportata all'interno e dopo aver fissato la catena al muro, lui uscì e richiuse la porta. Dana lo sentì trafficare con la legna nel magazzino e nel bosco lì vicino. Perse la cognizione del tempo: a volte la lasciava incatenata a casa e lavorava all'esterno. Altre volte la portava con sé, avendo cura di vestirla lo stretto indispensabile perché i rami del sottobosco non la graffiassero e perché non prendesse freddo. Si perse nei meandri dei pensieri chiedendosi in quale altro animalesco modo l'avrebbe umiliata nei prossimi giorni, quando sentì un verso orribile provenire dall'esterno. tutt'ad un tratto si rese conto che i rumori di legna erano cessati e ora si avvertivano dei passi strascicati lungo tutto il perimetro della casa. Alzò tremante lo sguardo verso le finestre a soffitto del seminterrato e vide dei piedi avvolti in logore scarpe muoversi strascicati sul terreno circostante. Poi sentì un gran fracasso provenire dalla porta alle sue spalle. Fece appena in tempo per voltarsi e vedere una di quelle orribili creature balzarle addosso, la faccia scheletrica distorta in un ghigno, la bocca con i denti marci aperta pronta per morderla. L'urlo che le uscì di bocca fu sufficiente per farla svegliare. Si guardò attorno, ma non vide nessun Senza-morte. la porta era perfettamente chiusa e Dakan la ...
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