1. La "sua" Lolita.


    Data: 11/11/2018, Categorie: Etero Autore: Tibet

    ... alla fine è esausto. Le racconta dell’episodio del pomeriggio. Dice chiaro a Marta che non è in grado di resistere. Marta non risponde. Le chiede di riportarsela in città. Marta risponde che la ragazza non le ubbidirà mai. Cosa succederà se lui cede? Marta non parla… meglio questo che la ragazza riprenda la sua vita di esagerazioni? Ecco perché succede il giorno seguente! L. conta sulla presenza della domestica e svolge un po’ di lavoro, lei gli gira intorno come un felino che aspetta il momento opportuno per saltare addosso alla preda. Dopo mangiato, sul tardi, scoppia un forte temporale estivo. Lui si ritira nella sua stanza vista l’impossibilità di lavorare all'esterno. Si stende sul letto. Cerca di evitarla, spera sinceramente che si stufi e che faccia ritorno in città. Lo attrae ma sente altrettanto forte la innaturalità della situazione e non vuole essere strumentalizzato. Il cielo è diventato grigio piombo, è tanto scuro che deve accendere la luce per poter leggere. Suona il cellulare… è Marta, non potrà raggiungerli causa il maltempo. C’è un grosso temporale in città. Non può venire? Conta su di lei per non cedere e lei manca? Davvero non potrà biasimarlo se succederà! In quel momento, prima il bagliore accecante di un fulmine. Accidenti! Se è caduto vicino! E contemporaneamente un tuono terrificante, resta rintronato dal fragore. -L.! Aiuto…!-. Laura entra in camera e lo abbraccia tremante, in questo momento non è più la splendida pantera delle ore prima, ma una ...
    ... gattina spaurita. L’abbraccia forte e le accarezza i capelli per rincuorarla. Vanno assieme a vedere di riattivare la corrente elettrica, niente da fare! Non c’è alimentazione e il generatore non parte. Intanto è diventato buio con ore di anticipo, piove a dirotto e continuano i fulmini e tuoni. Con Laura per mano cerca le candele, dove saranno? In cucina…? Si… ci sono! Accendono una candela per ogni stanza, vicini guardano fuori, tutta quest’acqua. Laura gli sta sempre accanto, spaurita, la tiene per mano e poi le passa il braccio sulle spalle. -La mamma resta in città stanotte… la strada è interrotta… mi ha telefonato prima del fulmine… anzi ora la chiamiamo…-. Non risponde. -Laura… vado a vedere il ponte…-. -Non mi lasciare sola… vengo con te…-. -E solo fino al ponte… mi vedi dalla finestra… è inutile che ci bagniamo in due…-. Si convince, lui indossa un giaccone impermeabile, l’ombrello è inutile visto il vento, le raffiche lo spingono di qua e di là, finalmente arriva alla curva e al ponte, sotto c’è un torrente mugghiante da far paura ma l’acqua scorre liberamente… Rientra e tranquillizza Laura, si cambia con lei sempre alle costole. Più tardi prepara qualcosa da mangiare, fa freddo e versa un po’ di vino anche per Laura per darle un po’ di coraggio, intanto il temporale si allontana, poco dopo smette anche di piovere. Lui beve ancora qualche bicchiere per riscaldarsi. Beve anche lei, il suo viso si colora, alla luce delle candele non è più così spettrale. -Laura è inutile ...