La Coinquilina cap.16
Data: 13/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta
... orgasmo. Ripercorrendo questo ricordo, Sara, si masturbò furiosamente e raggiunse il suo piacere in pochi minuti. Allentò i morsetti per togliersi la catenella e si abbandonò ad una dolce e sensuale sonnolenza. Quando si risvegliò, aprì l’armadio alla ricerca di quel top nero che aveva indossato ad Otranto. Se lo mise e si guardò allo specchio. La scollatura era talmente profonda da far intravedere quasi l’ombelico. Prese la catenella e strinse nuovamente i morsetti attorno ai capezzoli. L’argento rifletteva la luce in mezzo ai suoi seni. Prese il telefono e girò un piccolo video di pochi secondi. Invia a >>> Gustavo sentì vibrare il suo telefono in tasca. Erano quasi le 11. Adocchiò la notifica senza troppo interesse e vide un videomessaggio di Sara. “Vado in bagno”. Beatrice lo guardò con poco entusiasmo. Aveva sentito una vibrazione e aveva osservato Gustavo, con la coda dell’occhio, prendere in mano lo smartphone. Il suo istinto la convinse immediatamente che quel messaggio era da parte di una donna, probabilmente un vocale che il suo tutor non voleva assolutamente ascoltare davanti a lei. Provò una forte gelosia che assopì immergendosi di nuovo nei suoi algoritmi. In uno dei bagni dell’ufficio, Gustavo si assicurò di essere solo ed aprì il video di Sara. Osservò subito il suo outfit provocante e notò immediatamente quel luccichio nella sua scollatura. Non era un fruitore di sex toys ma quel tipo di oggetto lo aveva già visto in un film porno. “Ciao coinquilino, ti ...
... manco? Torno presto, un bacio!” Quello sguardo invadente e disinibito fece gonfiare immediatamente il suo sesso. Visionò quel breve video almeno 5 volte prima di tornare a lavoro, con la speranza di renderlo banale e insignificante. Tuttavia, più lo guardava, più la sua erezione cresceva. Tornò da Beatrice senza aver la minima intenzione di sedersi. “Bea vieni con me. Devo insegnarti ad usare la fotocopiatrice. Ne abbiamo una per tutto l’ufficio e devi imparare ad utilizzarla bene e velocemente”. Il tono di Gustavo era diventato serio e professionale, quasi severo. Beatrice non lo fece attendere. Lo seguì attraversando il corridoio ed arrivando rapidamente dalla parte opposta rispetto alle postazioni dei colleghi. La fotocopiatrice era situata in una stanzina molto piccola, circa quattro metri per tre, vicino ad uno scaffale pieno di fogli immacolati. Gustavo fece entrare prima la sua stagista, dopodiché chiuse la porta. Beatrice si avvicinò alla macchina cercando di identificare subito i comandi essenziali. “Allora, suppongo che prima vada accesa….” sghignazzò, attendendo indicazioni. Non le avrebbe mai ricevute, almeno non in quel momento. Sentì la mano di Gustavo afferrarle il braccio destro per girarla verso di lui. Attese un bacio che non arrivò. Si sentì appoggiare sulla fotocopiatrice e notò subito un movimento sulla schiena. In meno di un secondo il suo reggiseno era finito all’altezza della sua pancia. Gustavo le abbassò la maglietta e iniziò a succhiarle i capezzoli con ...