1. La Coinquilina cap.16


    Data: 13/11/2018, Categorie: Etero Autore: Saretta

    ... estrema voracità. Beatrice cercò di sollevargli il volto. “Baciami….” Non fu assecondata. Quell’uomo era perso fra i suoi seni e lei decise di lasciarsi andare. Poteva distinguere perfettamente l’alternanza della lingua e dei denti che stringevano e lenivano quei due boccioli non troppo grandi ma incredibilmente sensibili. Iniziò a gemere per il piacere che cominciava a crescere e cercò di infilare una delle sue mani nei pantaloni di Gustavo che la tolse immediatamente. Alzò il volto e la guardò dritta negli occhi. Le tirò su la maglietta e da sotto le tolse definitivamente il reggiseno, mettendoselo in tasca. “Questo lo tengo io...” le sussurrò all’orecchio. Beatrice lo guardò incredula e lievemente infastidita. “Gus ma…..come faccio ad uscire così? Mi si vede...si insomma, guardami..” “Sei splendida...puoi starne certa”. Uscirono da quella stanza dopo circa dieci minuti. Beatrice camminava con le braccia alzate, all’altezza del seno per cercare di coprirlo. Si sentiva gli occhi di tutto l’ufficio addosso. Si osservò per un istante e vide i suoi capezzoli ancora duri e assolutamente visibili attraverso la maglietta e provò un enorme disagio. Si vergognò terribilmente e sentì gonfiarsi gli occhi. Rientrarono nella loro stanza poco dopo. “Avanti ridammelo, per favore” Gustavo la guardò ancora eccitato. Non si era minimamente toccato e non aveva permesso a lei di farlo. Godeva sentendo il suo sesso in tiro e non voleva sfogarsi. Fece cenno con il volto di no, attendendo la ...
    ... reazione che secondo lui sarebbe stata di sfida o al massimo di feroce ira. Tuttavia la sua eccitazione si trasformò in pena quando vide le prime lacrime solcarle il volto. “Perché vuoi farmi vergognare? Ti prego...dammi il reggiseno”. Quei singhiozzi lo fecero desistere immediatamente. Pensò dentro di sé a cosa fosse diventato. Cosa gli era saltato in mente? Aveva appena umiliato una donna alla quale teneva, della quale poteva ritenersi infatuato. Tutto per cosa? Per assecondare le sue voglie malsane e prive di pudore. Le ridette il reggiseno avvicinandosi. “Scusami….sono un cretino” La baciò dolcemente fino a sentire le sue labbra ricambiarlo. “Stasera ti porto a cena fuori, ti va?” Beatrice sorrise ed accettò quell’invito senza pensarci troppo su. Prese quel suo atteggiamento come uno scherzo riuscito male o una sorta di coinvolgimento erotico maldestro. Dentro di sé, lo aveva già perdonato. Gustavo si rimise seduto e prese subito in mano il telefono per cancellare il video di Sara. Al Sushi Stop, Gustavo iniziò a prendere tutte i piattini che passavano sul carrello girevole. “Fame eh??” Beatrice gli sorrise divertita dai suoi movimenti rocamboleschi. Era così bella nella sua semplicità. Trovò un filo conduttore fra lei e tutte le altre ragazze che aveva avuto. Quegli occhi limpidi, puri, la si poteva leggere come un libro aperto. Durante la cena parlarono delle loro rispettive famiglie e di alcuni dei loro migliori amici. L’ambiente era assolutamente disteso, l’episodio del ...
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