L'uomo che attende
Data: 15/11/2018,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti
... come se il suo corpo fosse un fuscello, smetteva un attimo, la baciava fra le cosce, leccava il suo umore mescolato allo sperma del primo amplesso e riprendeva a possederla. I colpi erano profondi e lei lo sentiva fino all’apice dell’utero! Ogni colpo era come una scossa elettrica. Godeva e desiderava che le venisse di nuovo dentro e infine arrivò il momento atteso, il piacere e la sua eiaculazione! Le contrazioni e gli spasmi la fecero godere nuovamente e i loro orgasmi si fusero! Mai nessuno l’aveva fatta godere così! Lui si abbatté su di lei e nuovamente mescolarono il loro respiro affannoso. Infine si ritrovarono sulla cuccetta, i corpi completamente a contatto mentre dividevano l’ennesima sigaretta. Nadia gli accarezzava il petto. -Chi sei? Che cosa sei? Mi ha fatto godere come mai nessuno! Ma da quanto tempo non scopavi? O scopi sempre così… da animale?- -Sei la mia prima donna…- -Non ci credo! Me l’ha detto lui… il tuo bello qui… che non sono la prima…!- -Sei la mia prima donna… dopo quattordici anni sei mesi e alcuni giorni…- -E nel frattempo cosa è successo…?- -Sono stato in prigione…- Nadia si pentì della sua curiosità. Si ripromise di non chiedergli più nulla. Non le importava cosa avesse fatto, né voleva conoscere il suo passato. Nemo si staccò e si alzò in piedi… -Devo uscire… non posso restare molto tempo chiuso, ho bisogno dello spazio aperto, mi sento libero solo là fuori, in riva al mare… lontano dalle mura di qualsiasi cosa, vieni con me? Ha smesso di ...
... piovere…- Nadia si rivestì in fretta e tornarono alla spiaggia, era appena l’una del pomeriggio. Camminarono lungo la battigia, in silenzio, il cielo, a tratti sereno, era popolato da miriadi di gabbiani che volteggiavano leggeri per poi tuffarsi nel mare in cerca di prede. -Vuoi davvero sapere cosa attendo? La mia verità?- Nadia gli prese la forte mano e gliela strinse. -Si…- -Ho un appuntamento con la morte, loro mi cercheranno appena sapranno che ho finito di scontare la pena…- -Chi…? Loro… chi sono…? Perché vogliono ucciderti?- -Uomini… come me. Né buoni né cattivi, uomini. Lo dovranno fare per rispettare delle regole… regole non scritte, regole di comportamento…- Nadia chiese se sognava o se viveva davvero quello che le stava capitando. Da quanti giorni conosceva quest’uomo? Poteva essere così condizionata in poche ore? Fra loro ricadde il silenzio. Nadia trattenne la miriade di domande che voleva fargli, preferì invece dire… -Ho fame…- Andarono in un piccolo ristorante sul porto canale. Mangiarono e poi ripresero a camminare. -Cosa farai? E… quale è il tuo vero nome?- -Non voglio che tu lo conosca, ti deve bastare Nemo. E non so cosa farò. Appena la spiaggia si riempirà di bagnanti me ne dovrò andare… non riesco a riconoscerli fra la gente, ho bisogno di isolamento… dello spazio libero…- -Ma di cosa vivrai?- -Ho del denaro… tanto denaro… quello non è il problema… ma ora basta parlare, ho bisogno di averti di nuovo… di perdere la testa sul tuo corpo, di annullarmi… sei ancora ...