L'uomo che attende
Data: 15/11/2018,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Tibet
... le dita sulle labbra esterne e curioso scoprì il clitoride, fece uscire il piccolo bocciolo e lo toccò. Poi ci appoggiò la bocca… e Nadia si sentì cadere in un lungo orgasmo! Risalì a fatica nella normalità mentre le dita di lui, curiose e prepotenti, la stavano penetrando. Una… due forti dita che avevano preso a strofinarla dentro, proprio dove lei era più sensibile e Nadia ricadde nuovamente nel vuoto assoluto del suo orgasmo. Ora le dita erano tre… come se volesse provare quanto fosse elastica la vagina. Le piaceva il proprio odore, sapeva di lui, del suo sperma che ancora aveva dentro. La fece girare, le sue mani le accarezzavano la schiena, sentiva le dita correre lungo la spina dorsale e questo le dava i brividi. Infine si fermarono sui suoi glutei, lisci e pieni, e presero ad impastarli come fossero forme di pasta di pane lievitata. Aprirono curiose le natiche che rivelarono il fiore scuro nascosto. Il suo ano. Nemo ci passò le dita… come affascinato. Si mise in ginocchio fra le sue gambe e iniziò a baciarla lì! Prima solo la lingua e poi utilizzando le dita per cercare di violare la sua resistenza. -Dio…- Mugolava assorto in ammirazione… -Quanto sei bella… sei bella… ma qui? Qui sei il paradiso…- Nadia si muoveva tutta, aveva voglia ancora. Voglia di essere presa proprio lì dove le dita dell’uomo la stavano toccando. E lo invitò… -Prendimi lì…- -Non sono sicuro di farcela… non sono più giovanissimo… e mi manca la resistenza di un tempo… ma dopo? Dopo si… Dopo ...
... prenderò il tuo bel culo…- Nadia si ridistese sulla schiena e prese a toccarsi lentamente. Capiva i limiti dell’uomo. Li accettava, poteva aspettare. Nemo prese a parlare… -Nadia… è probabile che debba sparire velocemente. Ora ho anche il bisogno di portarli lontano da qui, come fa la selvaggina che attira i cani lontano dalla propria cucciolata, non voglio che tu corra pericolo perché da te voglio tornare. Non so quando… ma tornerò, quando me ne andrò non ti saluterò ma ti lascerò un segno…- -Non posso venire con te? Lascio tutto e ti seguo… dove vuoi… in capo al mondo…- -No… devo essere solo… pensare solo a me stesso, prima o poi mi troveranno e sarà la resa dei conti… io o loro… se tornerò sarò libero… libero finalmente…- Non tornarono più sul discorso. Mangiarono. E Nemo tornò ad avere voglia. Si dedicò completamente al culo di Nadia. Lo baciò a lungo, bagnandolo con la propria saliva. Provò nuovamente ad inserirci un dito, ne vinse l’elasticità e fu dentro. La lavorò a lungo… esperto e deciso. E poi puntò la grossa cappella e iniziò il duello fra il cazzo che voleva fare l’ariete e l’elasticità del buco che non voleva cedere. Alla fine l’ariete di carne l’ebbe vinta e si trovò dentro, stretto dall’anello elastico. Nadia… godeva anche del dolore. Il piacere era donarsi. Dopo la violenta penetrazione fu anche sorgente di piacere e prese a godere. Orgasmi diversi da quelli vaginali ma forse più forti. Nemo godette dentro di lei… e liberandola appoggiò la bocca e la asciugò con la ...