1. Il compagno di classe di mio figlio 2


    Data: 16/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    Quando Luigi venne a ritirare la macchina, in officina c’era gente, compreso Giovanni, il mio dipendente. Il ragazzo si comportò con una disinvoltura tale che per un istante pensai di aver immaginato tutto.
    
    Il mio cervello elaborava domande e si dava delle risposte, una meno plausibili dell’altra. La realtà era che avevo scopato con un ragazzo da poco maggiorenne, il migliore amico di mio figlio, un maschio.
    
    Credo che quel giorno mi fu tolto un velo dagli occhi che, fino ad allora, mi aveva impedito di vedere la realtà. Avevo distrutto la mia favola matrimoniale e nel peggiore dei modi. Aver tradito mia moglie già mi causava un senso di colpa inimmaginabile. E averlo fatto con un uomo rendeva la faccenda ancora più insopportabile.
    
    Non avevo mai contemplato la possibilità di essere omosessuale. E non lo ero. Le donne mi piacevano. Eppure un tarlo cominciò ad erodere alcune radicate convinzioni che regnavano nella mia testa.
    
    Come avevo fatto a resistere alle innumerevoli tentazioni? Quale uomo avrebbe rifiutato le avances esplicite di tante donne avvenenti? Era davvero l’amore che mi aveva reso così forte? O c’era altro?
    
    Quella stessa sera mia moglie mi chiese cosa avessi. Disse di vedermi strano, diverso dal solito. Ebbi una paura inspiegabile, come se i miei pensieri fossero leggibili a chiunque. Per fortuna mi calmai e cercai di essere il più razionale possibile, inventando una lite con un cliente che mi aveva scosso. Ma Elisa non fu convinta. Mi fece ...
    ... osservare, infatti, che ogniqualvolta erano capitate situazioni simili gliene avevo sempre parlato subito. La rassicurai stringendole la mano. Ma nutrivo ancora il timore che i miei pensieri scorressero sulla mia fronte come i titoli di coda di un film. Per nascondere più a me stesso che a lei i dubbi che mi tormentavano, cominciai a baciarla desideroso di fare l’amore con lei. E fu bellissimo, spettacolare come sempre. Si appoggiò sul mio petto e si addormentò. Ma io non presi sonno subito. Tra i continui quesiti esistenziali che mi ponevo fece capolino il corpo di Luigi, i suoi pettorali appena pronunciati, le sue spalle larghe, le cosce muscolose, quella lieve peluria sul suo petto, il suo cazzo.
    
    Aggiunsi, con orrore, un ulteriore tassello a quel puzzle così complesso che la vita mi aveva imposto di realizzare. Io non pensavo a Luigi in sé. Quello che mi attraeva era il corpo di un maschio. E il mio cazzo in erezione confermava questo. Scostai dolcemente Elisa e andai in bagno. Ripercorsi con la mente quei momenti di folle passione del pomeriggio. Il corpo virile di Luigi, i suoi giovani bicipiti, quelle chiappe sode e ornate da una lieve peluria bionda. E, ancora, quel cazzo così duro che sborrava sul pavimento della mia officina, i pettorali e il ventre piatto del giovane. Senza accorgermene la mia mano aveva afferrato il mio cazzo che aveva assunto delle dimensioni esagerate e mi masturbai come non facevo ormai da tempo. Con la mano libera accarezzavo i miei capezzoli ...
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