1. Boom del 27


    Data: 17/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bsx_930

    ... avvicinandosi.
    
    “Direi che mi sta bene”. Mi tolsi la maglia e rimasi solo con i pantaloni della tuta, non portavo nemmeno le mutande.
    
    “Mi eccita quando mi spogliano..”. Dissi.
    
    Poggiò la chitarra alla libreria e potei finalmente vedere la meraviglia.
    
    Altro che cazzi, ne avevo visti, ma lui aveva una vera anaconda che si stava svegliando la sotto.
    
    Mi prese come prima all'entrata e mi buttò sul letto.
    
    Sentivo il suo cazzo sbattermi sulle gambe ancora nascoste dai pantaloni.
    
    Sentì le sue mani entrare nei pantaloni e toglierli con violenza. Cosa che mi eccitò da morire.
    
    Presi il suo volto tra le mani e lo portai al mio, mordevo quelle labbra, mentre lui mi teneva la testa per i capelli, sentivo la sua mano schiantarsi contro il mio culo, ed ogni schiaffo ne volevo altri.
    
    Mi immobilizzò sotto di lui e cominciò a mordermi il collo, sentivo i suoi denti passare da una parte all'altra, sentivo la sua lingua strusciare lenta sul mio pomo.
    
    Si mise a sedere sopra di me.
    
    E mi guardò fisso.
    
    “Prima sera... ci stai senza penetrazione e pompe?”. Disse.
    
    “Ci sto, basta che continuiamo a ...
    ... farlo così”.
    
    “Così come?”. Chiese lui liberandomi.
    
    “Con violenza”. Dissi buttandolo sul letto e bloccandogli le braccia sulla schiena mentre gli leccavo il collo.
    
    “Cazzo si, mi eccita da morire”. Sussurrò.
    
    Continuammo per un ora o poco più. Graffi, schiaffi, morsi, strusciamenti, era l'apice della sensualità senza commettere l'atto allo stato puro.
    
    Alla fine cominciammo a tirarci due seghe e lui venne prima di me, schizzandosi tutto il petto e anche il viso.
    
    Sentivo che stavo per venire pure io, così mi voltai verso di lui e lo presi per baciarlo.
    
    Sentì il mio sperma toccarmi con due schizzi il collo ed il petto.
    
    Eravamo li sudati sporchi di sperma e ci guardavamo.
    
    “Sai una cosa, non so neanche il tuo nome”. Dissi passandogli dei fazzoletti.
    
    “Louis”.
    
    “Louis? Sicuro che non sia un soprannome?”. Chiesi pulendomi il collo.
    
    “Mamma francese”.
    
    “Capito, be' piacere Claudio”. Dissi porgendo la mano.
    
    Guardai la sveglia sul comodino.
    
    “Rimani qui sta notte?”. Chiesi poggiando la mano sul suo petto caldo.
    
    “Volentieri”. Disse sorridendo e portando le sue labbra sulle mie.. 
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