Autunno
Data: 21/11/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: ask2me
... avvicinarono alla batteria ma invece di incominciare a preparare gli strumenti, con una scusa che non ricordo bene, mi chiamarono e mi fecero andare vicino a loro, appena mi avvicinai, Arturo mi passo dietro e mi abbracciò, ma in modo inconsueto, da dietro, gli altri due a quel momento mi si avvicinarono, Arturo mi teneva stretta, spingendomi in avanti con il bacino, io avevo come al solito un mini abitino, tanto di moda in quel momento, che subito nell’abbraccio, è salito a livello passera, ma non solo mentre mi teneva mi alzava ulteriormente il vestito e con una mossa veloce, mi prende entrambi le braccia dietro la schiena con una mano e con l’altra intanto incomincia a tirare giù la cerniera, in pochi secondi mi sono ritrovata in collant, mutande e reggiseno. Non avevo parole, ma gli altri due ci raggiunsero e mi abbassarono le mutande assieme ai collant, stavo per urlare, quando prontamente Arturo mi dice: “E’ inutile che Tu ti metta ad urlare, qui è perfettamente insonorizzato, quindi prepara il culo che Ti svuotiamo le palle dentro!” Non riesco neanche a reagire mentre mi sento strappare il reggiseno, rimango nuda e in loro balia. Ma Arturo non è contento della situazione e dice agli altri: “Mettiamola giù alla pecorina, così la inculiamo meglio! Prendi quella corda Mario, legale le caviglie” Così fecero, ma non contento Arturo mi legò anche i polsi alle gambe di un piccolo tavolino, sul quale mi aveva spinto e fatto appoggiare con la pancia. Io ero li nuda, ...
... sdraiata sul tavolino, con il culo e la figa ben esposta.
Arturo incominciò a deridermi: “Ma guardatela la futura “architetta” che vaccona, ma lo sapete che le potete mettere in culo tutto quello che volete, intanto è già ben rotta!”
Io ho incominciato a singhiozzare, ma poi appena hanno incominciato a toccarmi, ho smesso subito, non volevo assolutamente dare la soddisfazione di vedermi vinta o tantomeno compiacente.
Il loro toccarmi è diventato ben presto un tormento, chi mi prendeva da dietro, chi mi appoggiava il cazzo in faccia, Arturo ancora non contento disse: “Così non va ancora bene… non siamo ben comodi…” Mi slegò le caviglie ed incominciò a legarmene una ad una gamba del tavolo, poi siccome non allargavo le gambe mi diede una sonora sculacciata, e mi lego anche l’altra, all’altra gamba del tavolino. Ero completamente immobilizzata, messa prona su quel maledetto tavolino con gambe e braccia legati ognuna ad una gamba, per farmi stare con il culo e la figa ben esposti, Arturo, mi infilò sotto la pancia un lurido cuscino di plastica su cui avevano scopato tutti… ancora maleodorante di sperma secco. Purtroppo in quel momento non potevo fare altro che subire.
Era sempre Arturo che guidava le iniziative e di volta in volta le proposte erano sempre più pesanti. Prima mi ha fatto scopare un po’ dai due: “Metteteglielo pure dentro, tanto ha una figa come una vasca da bagno!” e poi: “Bagnatevi bene il cazzo nella figa, così le entra meglio in culo, anche se non ne ha ...