1. La madre di francesco


    Data: 22/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: stuzzicami

    ... minuti di leccate reciproche alle nostre lingue, di mulinelli di passione, mi staccai da lei e mi accovacciai ai piedi del divano guardandola negli occhi ma senza proferire parola alcuna.
    
    Era curiosa, oltre che vogliosa, ma altresì esperta e viziosa e sapeva bene che morivo dalla voglia di lei.
    
    La attirai a me e lasciandole intendere le mie intenzioni mi aiutò a sfilarsi la gonna spalancandomi le cosce intorno alle spalle.
    
    Che sogno. Ero in ginocchio, ai piedi del divano tra le cosce oscenamente spalancate della madre viziosa di un mio amico. La visione che mi si parò davanti era ad eccelso contenuto erotico. Il mio cazzo pulsava come tutto me stesso nei pantaloni. Lei, Lucia, dopo aver alzato il bacino per aiutarmi a sfilarle la gonna era tornata a sedersi e senza dir nulla mi guardava con lascivia a lussuria. La guardai un’ultima volta negli occhi e iniziai a baciarle le gambe vestite di due autoreggenti grigie fino ad arrivare alla parte alta della coscia, scoperta e finalmente potei sentire il calore e il profumo della sua pelle. Mi protesi in avanti e infilai il muso sulla sua vagina, ancora coperta dalla preziosa mutanda di pizzo nero. Poggiò le mani sulla mia testa e iniziò a carezzarmi i capelli. Infilai il muso su quella sexy lingerie e respirai a pieni polmoni la fragranza del suo fiore, ancora racchiuso da quell’intimo che di li a poco avrei fatto sparire.
    
    Respirai e leccai la mutanda e percepii un forte odore di femmina. Lo slip era umido, madido dei ...
    ... suoi gustosi e profumati odori. Alzai lo sguardo, mi stava guardando, la guardai anche io e poi cingendole la vita, le sfilai l’indumento e le guardai la passera, finalmente nuda di fronte a me.
    
    Il cuore batteva all’impazzata. Che visione, che delizia.
    
    Mi trovai ad una decina di centimetri da una vulva pelosa all’inverosimile totalmente a mia disposizione.
    
    Aveva due labbra incredibilmente sviluppate, carnose, scure, pronunciate: sembrava un’orchidea nera contornata da una foltissima peluria scura. Le grandi e frastagliate appendici scure di quel fiorellone maturo sembravano i petali preziosi di un'orchidea preziosa e rara. Erano unite, le une alle altre, ancora chiuse. Rimasi affascinato, quasi incantato, e dopo essermi beato di quella meraviglia per alcuni secondi, mi ci tuffai letteralmente sopra, riempendomi il volto di lei, del suo aroma, del suo afrore, del suo sapore, dei suoi umori. Lei, Lucia, spostò le mani dietro alla mia nuca, spinse il bacino in avanti e attorcigliò le gambe attorno al mio collo. Iniziai a leccarla, a piena lingua, leccai esternamente, sopra, sotto, dal basso all’alto, dall’altro al basso e poi mi riempii la bocca della sua incantevole, profumata enorme, eccitantissima e gustosa passerona. Finalmente le labbra si dischiusero e potei ammirare il contrasto, incredibile, tra lo scuro delle piccole grandi labbra quasi nere, e il rosa dell'interno della sua enorme vagina di femmina adulta. Una visione incantevole, una visione indescrivibile, ...
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