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La Coinquilina cap. 7
Data: 28/11/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta
... meravigliò. Sara ricambiò il suo sguardo. “Che c’è?” gli chiese. “Sara…….” Una presenza in piedi davanti a loro interruppe quel momento e vide Sara alzarsi di scatto. “Marco ciaoooo anche tu qua? Gus, lui è Marco, un mio collega” I due si scambiarono un saluto. Gustavo vide Marco parlare nell’orecchio di Sara. Notò subito che non era molto sobrio, anzi, anche lui doveva essere arrivato al limite quella sera. Barcollava un po’ mentre le parlava all’orecchio e non riusciva a capire cosa le stesse dicendo. “Gus ti lascio solo un minuto, arrivo subito” Sara si allontanò con il suo collega e si diressero verso il bancone. Gustavo poteva avere la piena visuale. Dentro di sé montò una rabbia che avrebbe potuto definirsi gelosia, possessione. Quella sera Sara doveva essere per lui, voleva che fosse solo per lui. Dopo pochi minuti vide Marco iniziare a toccarla mentre parlava. Sulle spalle e dietro la schiena. Ad un certo punto vide la sua mano destra accarezzarle una coscia ed andare su fin sopra l’autoreggente. Sara tolse la mano. Gustavo fece cenno di alzarsi per andare a riscattarla ma si frenò. Si ricordò che non era la sua fidanzata, che era una donna indipendente a autonoma. Ma avrebbe voluto spaccargli la faccia lo stesso. La sua rassegnazione nell’intervenire durò ben poco. Vide quella stessa mano afferrare con prepotenza un seno di Sara e l’altra avvinghiarla a se. Lei si dimenava cercando di svincolarsi. Dalla sua postazione a quella di loro due c’erano circa 5 metri che ...
... Gustavo fece in un secondo. Marco tramortì a terra poco dopo con il naso insanguinato. “Gus…..cosa hai fatto???” “Non ti permettere mai più, hai capito?? Vattene lurido bavoso!!” Marco si rialzò barcollante più per l’alcol che per il pugno ricevuto in faccia. Si asciugò il sangue con la mano. “Povero scemo, la difendi pure? Non vedi che è una troia??” Sara vide la faccia di Gustavo diventare paonazza e lo trascinò via di forza. Anche lui barcollava un po’. Era l’alcol, lo shock. Non aveva mai picchiato nessuno in vita sua. Sara prese velocemente i cappotti e uscirono da quel locale. Gustavo camminava appoggiato a Sara. Non era più in sé. “Ce….ce la faccio da solo…..” “Sì certo come no….dai forza andiamo” Avrebbero potuto prendere un taxi ma Sara pensò che un po’ d’aria gli avrebbe fatto bene. “V...vedi….poi come finisce….e io non ci sarò sempre...quello stronzo voleva farti del male….” “So difendermi da sola Gus, non dovevi farlo!! Era ubriaco, bastava soffiargli addosso per metterlo ko” “Finirai nei guai prima o poi….” “Quanto sei esagerato…..!!” Varcarono la porta di casa e Sara accompagnò Gus in camera sua. Lo stese sul letto e gli tolse i vestiti. Gus era vigile anche se assolutamente imbranato nei movimenti. Vide il suo corpo muoversi su di lui mentre lo spogliava. Avrebbe voluto farla cadere sopra di lui, possederla e farla godere ma le sue forze lo stavano abbandonando e poi….voleva fare come Marco? Voleva essere così vile e viscido? No, non così. Il suo sesso si gonfiò ...