1. Luana - Cap. V Vacanze romagnole


    Data: 29/11/2018, Categorie: Etero Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    ... al massimo la carezza sensuale dei palmi larghi di Stefano. Luana convinse l’uomo a scortarla nei suoi bagni in mare e la strana coppia attirò sguardi talvolta incuriositi, talvolta di disapprovazione, ma riusciva comunque a far drizzare i bagnanti dai loro sdrai o a bloccare i giocatori di bocce o di pallavolo. Pranzarono e cenarono insieme, dapprima sulla veranda di Marisa poi, alla sera, presso il bungalow di Stefano. Le donne furono accolte da una fila di tea light che crearono un’atmosfera surreale. Un piccolo angolo di un affollato villaggio turistico divenne accogliente e suggestivo come una terrazza esposta su uno scorcio salentino. Il tavolo era illuminato da una grossa candela e disegnava ombre salterine sulla parete del bungalow. Anche la tenda, che Stefano aveva staccato da una delle finestre e appesa con delle pinze da bucato a un filo posto al confine con la costruzione accanto, fungeva da schermo per le sagome proiettate dalla luce giallognola. I due adulti si sedettero l’uno di fronte all’altro e Luana passò l’intera serata a interpretare gli sguardi seducenti di entrambi. Dopo il caffè, Luana prese in mano il cellulare e vide che era spento. - Mamma, mi presti il cellulare che dopo telefono a Fabio? Il mio si è scaricato. - Va bene. Se ti va, chiama anche tuo padre e digli che va tutto bene. Luana sorride maliziosamente e poi, canzonandola, “dirò che stai benissimo qui a Riccione e che non ti ho mai visto così radiosa!” Marisa fece una smorfia di disappunto, ...
    ... ma poi dovette sorridere di fronte all’evidenza. Stava veramente bene con Stefano. Quando Luana voltò l’angolo per andare verso il teatro dove si stava svolgendo lo spettacolo serale, Stefano si alzò e porse la mano a Marisa, avvicinò le labbra alla sua bocca e la baciò. Luana intanto si accomodò tra il pubblico e assistette annoiata ai balli di gruppo. Voleva telefonare al fidanzato, ma lui era in viaggio per lavoro e avrebbe risposto dall’albergo prima di coricarsi. L’equipe dell’animazione stava imbastendo un gioco coinvolgendo il pubblico: non era il caso di finire sul palco mettendo in mostra la sua ottava meraviglia del mondo! Luana si defilò e raggiunse un angolo tranquillo del villaggio per chiamare Fabio. Compose il numero che conosceva a memoria e mentre partiva il primo squillo, si chiese se il suo fidanzato avrebbe risposto a un numero sconosciuto. - Prontoooo? – le rispose dopo cinque squilli e urlando per emergere da un miscuglio di musica disco, risate, voci alterate, tintinnio di posate e bicchieri – chi parla? Luana era impietrita. Non era in trasferta per lavoro! - Chi parla? – proseguì Fabio – non sento nulla! Sono a una festa di addio al celibato: ci possiamo sentire più tardi? Quando udì una voce maschile gridare “Dai, forza, tutti a guardare le troie che lesbicano tra loro”, Luana chiuse la comunicazione, mentre un nodo le serrava la gola. Sentì le lacrime che si gonfiavano sotto le palpebre, umiliata per essere stata presa in giro dal fidanzato. Altro ...
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