1. Luana - Cap. V Vacanze romagnole


    Data: 29/11/2018, Categorie: Etero Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    ... che trasferta! Era a una festa dove il futuro sposo aveva pagato un paio di prostitute per dare l’addio al celibato con i suoi amici. La rabbia si impossessò della ragazza che, con passo spedito, si diresse verso casa. L’irruenza della camminata la fece inciampare su una radice sporgente e ruppe un tacco, facendola quasi ruzzolare a terra. - Mi capiterà altro, stasera? – gridò, rivolgendosi al cielo completamente buio. Per raggiungere la propria casetta, Luana si tolse entrambe le scarpe e dovette passare davanti al bungalow di Stefano. Era ancora illuminato dalle candeline e non resistette alla tentazione di avvicinarsi alla costruzione per vedere se era in casa: aveva bisogno di sentirsi abbracciata da un uomo di cui potersi fidare. Dalla finestra della camera si udivano gli inconfondibili cigolii di un amplesso decisamente vivace. La ragazza arrossì violentemente: se aveva intuito giusto, su quel letto avrebbe trovato due persone conosciute. A piedi scalzi, non fece alcun rumore nel salire i gradini e nel camminare verso la camera. Oltre al suono delle molle bistrattate, udì chiaramente gemiti maschili e mugolii femminili che mutarono in un inequivocabile “oddioddioddioddioddio”. Si accostò alla porta e vide che sulle mensole che fungevano da comodini erano appoggiate due tea light. Il quadro che apparve ai suoi occhi era di un erotismo mai vissuto precedentemente. Stefano era sopra sua madre e teneva pollice e indice attorno a un capezzolo grosso come il suo pollice, ...
    ... mentre con la bocca succhiava e leccava l’altro. Marisa aveva la bocca aperta e ansimava ad occhi chiusi, completamente sfatta dall’intensità dell’orgasmo. L’uomo non aveva ancora smesso con le penetrazioni pigre e profonde. I due corpi si muovevano come le onde della risacca sotto la luce del crepuscolo: lente e con basse oscillazioni, con la pelle resa ancor più ambrata dalla luce calda e romantica delle candele. Luana, con la rabbia cocente che le annebbiava la vista, sbloccò il cellulare e puntò lo schermo illuminato verso il letto. - Bella roba, mamma! Ho appena scoperto che Fabio era a un addio al celibato con gli amici e un paio di prostitute, ho rotto un tacco delle scarpe, ho rischiato di cadere sull’asfalto e tu, in aggiunta, stai cornificando papà? - Ossignore – esclamò Marisa – perché sei venuta qui? - Perché volevo confidarmi con un amico, ma vedo che tu sei molto più amica sua che mia! Adesso però mi sono stufata: tutti si divertono. Tu, Stefano, Fabio…perdiana! E io? Voglio potermi divertire pure io! E se tu mamma non me lo permetti, sappi che dirò tutto a papà! Stefano in tutto questo scambio di battute non smise mai di muoversi e infatti Luana se ne avvide subito. - Beh…potresti anche smettere di scopare mia mamma finché vi parlo, non trovi? Stefano si girò verso di lei e si rivolse alla ragazza in tono imperioso. - Siediti sul letto e togliti le scarpe: penso io a te. La giovane rimase immobile e poi ubbidì. Stefano si tolse dal corpo di Marisa e si adagiò al ...
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