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Luana - Cap. V Vacanze romagnole
Data: 29/11/2018, Categorie: Etero Autore: VicentinoGrey
... suo fianco: il suo membro, illuminato dalle candele, svettava lucido e turgido nella stanza. - Bene. Quello che dici è giusto. Ti vuoi sollazzare? Se tua mamma fa storie, minacci di mettere al corrente tuo padre di questa scappatella? Ti vuoi togliere la soddisfazione di farlo con uno che ha l’età di tuo padre? Il mio corpo è qui, sdraiato sul letto: se vuoi divertirti, lo puoi fare e credo che tua mamma non possa biasimarti. Sappi però che nel momento in cui faremo l’amore, il potere che hai su tua madre cesserà perché lei stessa ne avrà uno uguale nei tuoi confronti. Credi che tuo padre sia felice di sapere che hai fatto sesso con uno più vecchio di lui? Cinque secondi. Passarono solo cinque secondi dal momento in cui Stefano terminò la frase e Luana si tolse la maglia, i fuseaux e il reggiseno. Tenne gli slip per ultimi: li sfilò quando, salita in piedi sul letto, divaricò le gambe ai lati di quelle dell’uomo. Quando fu nuda del tutto, la ragazza notò la bocca aperta dell’uomo che rimase abbagliato dalla sensualità del suo corpo, rischiarato appena dalla luce ballerina delle candele. Luana fece solo il gesto di volersi impalare sul turgido fallo perché Marisa la bloccò con una preghiera inaspettata. - Aspetta! Non così. Sono già sconvolta nel vederti come una donna che chiede solo sesso per divertirsi e per compensare una delusione. Vorrei che almeno tu fossi una giovane che si sente amata. Prese alcuni secondi di tempo per formulare bene la richiesta. - Vorrei che ...
... Stefano facesse con te quello che ha fatto con me. So che dovrebbe essere scontato, ma non tutti possono dire di mandare la propria amante in paradiso. Lui c’è riuscito. Stefano sorrise e con un pizzico di orgoglio e imbarazzo insieme, commentò con un semplice “onorato”. Marisa si tolse dal letto e batté il palmo della mano destra per invitare la figlia a prendere il suo posto. Luana obbedì e l’uomo si posizionò davanti alle gambe semiaperte della ragazza. Avvicinò il proprio glande alle labbra gonfie e lo appoggiò. Mosse un po’ il bacino per stimolare le mucose roride di umori e poi entrò dentro di lei. Luana sospirò sonoramente quando il membro si fece lentamente strada nella vagina e gemette quando lo sentì premere contro lo stomaco. Stefano si premurò di lasciar passare qualche minuto prima di iniziare il movimento cadenzato della copula. Nel frattempo baciò la ragazza sulle guance, sulle palpebre, in fronte e sui lobi delle orecchie. Le sue labbra si posarono sulla base del collo e poi scesero a suggere i capezzoli duri. Luana mugolò per il calore che dalle mucose increspate si propagò attraverso tutto il corpo. Stefano sembrava essersi dimenticato di essere congiunto carnalmente con la ragazza. La sua attenzione era riservata a stimolare ogni centimetro della pelle serica, a osservare le reazioni della giovane, a udire l’intensità dei suoni che vibravano nella gola dell’amante. Marisa accarezzò con mano leggera i glutei tesi dell’uomo, come segno di incoraggiamento per quanto ...