1. Luana - Cap. V Vacanze romagnole


    Data: 29/11/2018, Categorie: Etero Autore: VicentinoGrey

    ... stava facendo alla figlia. Le mani virili afferrarono i fianchi di Luana, imprimendo un chiaro segnale di possesso, e le afferrarono le spalle. Stefano le strinse a più riprese e contestualmente accennò a qualche movimento con il bacino. Il suo membro sembrava scoppiare: non aveva ancora raggiunto un orgasmo e il desiderio pulsava nel grosso glande, trasmettendo le sue vibrazioni all’utero della ragazza. Luana non capiva nulla. Il suo sesso era totalmente riempito e il fallo che aveva dentro era una fonte continua di ondate che si dilatavano in tutto il corpo. Le mani di lui accarezzavano, stringevano, solleticavano, sfioravano, brancicavano, palpeggiavano, strisciavano in lungo e in largo. Le sue labbra e la sua lingua stimolavano, umettavano, suggevano, baciavano il suo viso e i suoi seni. L’insieme di queste sensazioni le ricordavano un’onda che si avvicinava alla spiaggia di un mare profondo. Dapprima si percepiva il suo formarsi da lontano, poi si notava la forma che diveniva sempre più stagliata e successivamente il suo progressivo innalzamento, che sorprende per volume e velocità di crescita. Un maroso che incute paura, alimenta trepidazione e attesa e che spinge a tenere gli occhi incollati su di esso per assistere al gran finale. Una conclusione che non delude mai e che alimenta tutti i sensi: l’assordante infrangersi della montagna d’acqua sulla spiaggia, la bianca spuma che si spande su di essa, l’odore di salso che stuzzica le narici, le goccioline in sospensione ...
    ... che entrano nel naso, accendendo le papille gustative e inumidiscono la pelle del viso. Luana si sentì spedire in orbita dalla pressione del pube di Stefano sul suo clitoride. Sentì lacrime scorrere lungo le tempie mentre un suono inarticolato le uscì dalla bocca, subito soffocato dalle labbra dell’uomo che si incollarono alle sue. L’uomo aspirò i suoi singhiozzi e Marisa ebbe un moto quasi di commozione nel sentire la propria figlia che aveva raggiunto il nirvana in quel modo. - Sshhh – le sussurrò Stefano – adesso resta sospesa tra le nuvole per un po’. Poi se vuoi ti faccio scendere a terra. - E se volessi restare qui? – chiese, sorridendo – sto così bene! Perché scendere a terra? Fammi volare ancora. Sei riuscito a farmi piangere per l’emozione. Credi proprio che rinuncerei così facilmente alla tua abilità? - Mmhhh. Ne sei convinta? Magari poi ti innamori di me – la canzonò l’uomo. - Ti dispiacerebbe andare in giro con una come me e dire che non sono tua figlia? - Sarebbe poco opportuno. È meglio che vada in giro con la tua graziosa mammina. Vuoi veramente restare in orbita? - Ti sembro un tipo che scherza? Fammi andare tra le stelle. E secondo me potresti fare meglio - Meglio no. Diverso sì. Così dicendo, Stefano iniziò a muoversi con energia e a ruotare il bacino, oltre che a far percorre al proprio membro quasi per intero l’intera vagina. Luana quasi strabuzzò gli occhi per quel repentino cambio di ritmo e di sensazioni. Se prima si era sentita trattare come una dea, ...
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