1. Che mistero e' la vita


    Data: 30/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales

    ... piacere. E’ stato troppo grande e per troppo tempo. Mi sembrava che mi si rompesse il cuore. Non avevo più fiato ma godevo, godevo...”
    
    Aveva immaginato che quanto gli facevano in parte gli piacesse, ma fino a quel punto Piero non lo aveva minimamente ipotizzato e ne fu contento.
    
    Fouad li interruppe: “italiano, se vuoi scopa pure, senza pagare. Ormai la troia mi ha dato quanto poteva. Adesso la lascio che vada. Se vuoi prendilo anche adesso che domani non c’è più. Non mi interessa.”
    
    Piero gli accarezzo viso coperto dal trucco sfatto e ancora impiastricciato di sperma e gli sorrise sussurrandogli che era ora di farsi una bella dormita.
    
    Long sorrise ancora e poi si assopì quasi subito.
    
    Giovedì mattina anche Piero fu chiamato ad un colloquio: c’era il suo avvocato euforico perché aveva sbloccato la situazione e sventolava con gioia l’istanza di scarcerazione che era stata accolta: “esci oggi o al massimo domani. E’ fatta! Hanno riconosciuto l’errore. Al carcere non ti dovevi nemmeno avvicinare.”
    
    Si fece prendere dall’emozione e dovette sedersi. Quelle due settimane erano state un inferno ma erano finite, o quasi. Tornò in cella sollevato e trovò Long pulito e vestito normalmente e lo fece partecipe della novità cercando di non farsi sentire dagli altri. Poco prima di pranzo vennero a chiamarlo, era finita veramente. Salutò gli italiani e Long che aspettava di essere chiamato.
    
    Poco dopo chiese all’avvocato se poteva informarsi del ragazzo e così venne a ...
    ... sapere che era già stato preso dalla cella per essere dimesso.
    
    Lo aspettò fuori e non molto dopo lo vide uscire. Gli andò incontro e si abbracciarono. Per qualche strano mistero il destino li aveva voluti liberare da quell’inferno insieme.
    
    “Sai dove andare?”
    
    Lo guardò con occhi smarriti senza rispondere.
    
    “Vuoi venire da me? Almeno fin che non ti sistemi?”
    
    Gli occhi si illuminarono e spalancarono istantaneamente e si sollevò verso Piero per gettargli le braccia al collo.
    
    “Lo prendo per un si.” continuò sorridendo.
    
    “Allora, che fate? Venite o volete stare tutto il giorno li ad abbracciarvi? Ormai siete fuori.” li apostrofò in modo scherzoso l’avvocato dalla macchina.
    
    Un’oretta dopo erano nella villa di Piero, accolti con calore ed entusiasmo dai due collaboratori domestici.
    
    “La casa è come l’ha lasciata, anzi meglio perché è più in ordine.” canticchiò la signora mentre Giuseppe gli strinse calorosamente la mano quasi inchinandosi e lasciandolo commosso da quell’accoglienza.
    
    Long rimase stupefatto perché pure lui non aveva immaginato che Piero, il signor Piero, fosse così ricco in quanto in carcere era riuscito benissimo a non farlo sapere a nessuno, come gli aveva consigliato l’avvocato.
    
    Già mezz’ora dopo era nuovamente padrone della situazione, aveva fatto portare Long in una stanza degli ospiti e aveva già chiesto a Giuseppe di andare a comperargli dei vestiti: “di tutto un po’. Pantaloni, almeno due paia, magliette, slip, camice, scarpe, calze, ...
«12...91011...14»