-
Che mistero e' la vita
Data: 30/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales
... e lo sistemò a pancia in giù prima di stendersi sopra di lui. Con goffi movimenti si agitò finché non riuscì nuovamente ad introdursi dentro di lui e a quel punto si fermò e rimase immobile al punto che poco dopo, evidentemente stanco per la rabbia e per lo sforzo fisico iniziò a russare. Piero continuò a fissare quei due corpi avvinghiati per un’altra mezz’ora prima di addormentarsi e li ritrovò ancora così alle prime luci dell’alba. Trascorsero altri giorni di questa disperata normalità e Piero che si accorse che Long, se non era visto da nessuno, gli sorrideva, e iniziò a ricambiare il sorriso. Avrebbe voluto parlargli ma non se la sentiva di farlo per non provocare Fouad e il massimo dei loro contatti stava in qualche rapida carezza che riusciva a dargli mentre si muovevano all’interno della cella. E quei gesti, se non fossero stati inseriti in quel contesto di volgare miseria e sopraffazione sarebbero potuti apparire come gli scambi di attenzione tra due innamorati di un secolo prima. La grossa novità arrivò un martedì pomeriggio quando Long fu portato via perché qualcuno doveva parlargli. Prima di uscire Fouad lo minacciò di stare zitto e di non dire niente. Addirittura nascose meglio la minigonna assieme alle altre “cosette”. Quando tornò la guardia informò tutti che giovedì sarebbe tornato libero. L’espressione del ragazzo confermava la notizia che fece incazzare di brutto Fouad perché così avrebbe perso la sua troietta. Ma non si rassegnò e cercò di ...
... sfruttare al meglio il pomeriggio del mercoledì in cui ci sarebbero state le celle aperte e fece partire un passaparola per offrirlo a tutti quelli che erano disposti a pagare… qualcosa. E funzionò perché il giorno dopo davanti a quella cella ci fu la fila e Fouad ed Abad dovettero darsi da fare per far entrare uno alla volta, evitando liti e facendoli anche spostare per non far notare quello strano assembramento proprio li. In quelle quattro ore nelle quali la porta rimase aperta entrarono undici… ospiti desiderosi di soddisfare le loro pulsioni sessuali con quel giovinetto abbastanza ben travestito da donna. Per Long fu un tempo lunghissimo perché non ebbe un momento di pausa, nemmeno per pulirsi, tanto che alcuni degli ultimi si lamentarono di quel lago di sborra che c’era per terra ma anche su di lui che aveva il culo e le gambe incrostate ma anche la faccia, i capelli, il petto e le braccia. Ma il tempo passava e c’era sempre qualcuno che chiedeva di… partecipare. Quando le guardie cominciarono a urlare che bisognava rientrare l’ultimo della fila non riuscì nemmeno a… completare. Long era stravolto e, quasi non reggendosi in piedi, si gettò sulla branda di Piero che, fregandosene dei due marocchini, gli si sedette a fianco: “come va? Vuoi qualcosa?” “Acqua.” Dopo aver bevuto, alzando lo sguardo gli sussurrò: “va bene. Mi hanno fatto morire. Mi sembra di averli ancora dentro.” “Ti fa male?” Gli brillarono gli occhi che si spalancarono: “mi hanno fatto morire ma dal ...