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Diario
Data: 01/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm
... si muovono. Sono imprigionata. Voglio che esca da me, muovo il bacino: la figa è stretta e secca. Il suo cazzo, appiccicato alle pareti mi sfonda, mi fa male. Lui lo sente, lo sa e continua su e giù: -Ahia, aha, ahaia- i miei occhi si riempiono di lacrime:-Vuoi che ti aiuti, bambolina?- mi domanda con quel sorrisetto odioso:-Si, esci, levati dalle palle, razza di stronzo, mi fai male!- Gli rispondo incazzatissima, senza controllarmi.Aveva rotto l�incantesimo in modo brutale.�Troppo facile, sei tu che devi staccarti lurida troietta!- Si gira sulla schiena, con me, saldamente attaccata, appiccicata. Le mie gambe sono tese e incrociate. La figa ancora più stretta.Prende la verga e comincia a battermi sulla schiena e sulle natiche; slashh, slashh, slashhh. Urlo e mi dibatto come un�ossessa, lancio i peggiori improperi contro di Lui e porco cane, stronza che sono, la figa si allarga, si bagna: il mio bacino si muove ritmicamente.Lo trombo senza potermi controllare. Vengo, vengo e lo faccio venire ancora: �Grazie troietta, è stato bellissimo!- mi dice e sguscia da sotto di me. Rimango ansimante e piangente. Le terga e la schiena in fiamme: odio la mia natura, la mia figa, il mio corpo. Odio Lui.Si riveste e avvicina le sue scarpe alla mia faccia. �Bacia, schiava!- Mi ordina con un altro colpo di verga sul culo. Giro la testa di scatto e tiro fuori la lingua e Lui, la carogna, mi stampa la suola sulla bocca e ride. -Lecca bambolina e rimangiati le parolacce che hai osato ...
... proferire- ..E giù altri colpi.Io lecco, lecco, lecco avidamente. La bocca impastata di terra. Basta che la smetta.Mi costringe a girare la testa, premendo la scarpa in faccia e con essa il resto del corpo: girata sul fianco, mi colpisce con la verga, sui fianchi e sulla pancia, sulle tette: - Ahaaa, ahhaaa, ahhhaaa- Sobbalzo e mi dimeno, cercando inutilmente di evitare i colpi: -Allora firmi o no!--Puoi frustarmi fino al giorno del giudizio, mauhahaaaaaa- Mi colpisce sulla figa oscenamente aperta, una, due, tre volte. Ma non firmo. Non gli do questa soddisfazione!Finalmente si stanca. Posa la verga: -Va bene, come vuoi, volevo evitarlo, ma� come vuoi tu! Ora proverai un tortura inventata da una certa tribù, che convinceva a parlare anche i muti!-Prende una pigna, la intinge nel miele e, turandomi il naso, me la introduce forzatamente in bocca.Mi fissa la pigna con un foulard su cui fa colare altre gocce di miele, si siede qualche metro più in là e si accende una sigaretta.Dopo qualche minuto sento ronzarmi intorno degli insetti: api o vespe, o tutt�e due. Comincio a mugolare a cercare il suo sguardo.Lui è impassibile. Quelle bestiacce attratte dal dolce, si insinuano dentro la bocca. Sono terrorizzata. Faccio ciò che non si deve: comincio ad agitarmi, a cercare di scacciarle e loro cominciano a pungermi.Lo guardo ululante, disperata.Lui mi mostra il foglio del contratto e la penna: ha vinto, firmerò.Soffia uno sbuffo di fumo: le api volano via. Aspetta che io, piangente e sconfitta, ...