1. LE VERGINI DI TRANSILVANIA


    Data: 02/12/2018, Categorie: Etero Autore: Dunklenacht

    La prima vergine: Blumchen.Era l'aurora di un misterioso giorno del 1872.Alle spalle della giovane bionda s'innalzavano lontane le cupole aguzze e vermiglie di un gran borgo, mentre ella s'apprestava ad esaudire le ultime volontà di un defunto senza nome. La chioma d'oro di lei, la sua veste leggera, che lasciava in parte scoperto il seno, benché si fosse in pieno autunno, la sua pelle di marmo conferivano un non so che di fatale e mesto ai suoi lineamenti che, allora, brillavano di morte e di giovinezza. Per l'occasione, in adempimento dell'ultimo desiderio del trapassato, le labbra sue scintillavano d'un rosso più ardente delle prime luci di quel mattino.Le mani della giovane reggevano un'urna di metallo, che, in quegli istanti, mi parve insanguinata. Essa conteneva le ceneri di un defunto, ma la bella non tremava, mentre era in procinto di disseminarle ai venti. Dinanzi a lei, sotto le rocce ricoperte di muschio, si estendeva il Mar Nero, con le sue profondità turchine e fatali. Tutt'intorno s'erano radunati non so quanti e quali uccelli neri e gracchianti, che volavano in cerchio, talvolta beccandosi a vicenda. Mi parvero avvoltoi e corvi; non ricordo. Io non so se quel defunto fosse maledetto, oppure no; rammento soltanto � ed il cuore di quella giovane era a conoscenza di ciò � che prima di cadere vittima delle braccia della morte egli aveva rifiutato ogni funerale, dichiarando in un sussurro, negli orecchi di quell'innamorata, le sue ultime volontà ed il modo in cui ...
    ... desiderava fosse trattato il suo cadavere. Dovete sapere che, prima di gettare quel corpo senza vita tra le fiamme, gli avevano tolto la benda nera, che durante l'ultima stagione della sua esistenza aveva coperto uno dei suoi occhi, non più in grado di dargli la vista. Inoltre, le mani della bella gli avevano asciugato con un fazzoletto bianco la bocca tutta ricoperta di sangue, a causa del male oscuro che non gli aveva dato scampo ed anzi lo aveva condotto nell'abisso. Anche la giacca, tutta lacerata e strappata, gli era stata tolta, poiché le dita e le unghie insanguinate del trapassato l'avevano fatta letteralmente a brandelli, negli spasimi disperati dell'agonia che aveva preceduto la fine.Le labbra della ragazza erano fredde. La sua bellezza, allora indorata dall'aurora, contrastava alquanto con il suono nero di imprecazioni tenebrose, animalesche, che giungevano fino a lei da un vicino bosco e, a tratti, sembravano bestemmie. Ad esse si mescolavano il rumore di una mannaia, che spaccava non so quali ceppi, nonché il fragore di alcune rocce, le quali, improvvisamente, ruzzolavano giù nel dirupo, per poi finire inghiottite dai marosi spumeggianti.Ed ecco uscire dalle labbra colme di soavità della graziosa giovane le seguenti parole, proferite in un tedesco arcaico:- All'amore, alla morte, alla vendetta!Fu allora che le ceneri del defunto vennero gettate al vento. Io vidi come un fulmine, rossastro, abbagliante, scintillare tra il cielo e il mare, avvolgendo nella sua maestà ...
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