1. LE VERGINI DI TRANSILVANIA


    Data: 02/12/2018, Categorie: Etero Autore: Dunklenacht

    ... fatale le membra di Blumchen (questo il nome della ragazza), divenuta ai miei occhi statua di bellezza e gioventù, scolpita su quelle rocce. Il Mar Nero spalancò le sue fauci senza pace e parve divorare ogni cosa.- No, rapaci dell'aldilà! - gridò Blumchen, aggiustandosi il colletto di pizzo. - Questa volta sbatterete invano le vostre ali nere come la pece e ritornerete ai vostri nidi senza brandelli di carne nei vostri becchi!Ella alludeva agli uccelli che gracchiavano, dei quali or ora vi ho narrato. Poi la meravigliosa giovane si volse, tutta commossa, mentre una lacrima le dorava le guance - vermiglie per i riflessi delle prime luci del nuovo giorno - e le braccia sue s'incrociavano sul seno di perla.Blumchen sciolse ancor più i suoi lunghi capelli e s'incamminò lungo la strada maestra, sassosa e piantata ad ippocastani. Si alzò forte il vento, che sconvolse le sue vesti e la sua chioma, per poi sollevare nubi di polvere, che offuscarono la figura della giovane, mentre recitava a gran voce non so quale poesia di Goethe.All'improvviso passò una carrozza, condotta da due cavalli bianchi, con i paraocchi; il cocchiere portava un cappello a cilindro sul capo. Una delle portiere s'aperse, cigolando, come sospinta dai fantasmi. La ragazza mise un piede sul predellino e salì, mostrando di non indossare alcunché sotto la lunga ed ampia gonna ottocentesca.Nella vettura, ella trovò ad attenderla il suo nuovo amante, colui che aveva conosciuto per caso nel tempo di una morte e del ...
    ... quale s'era follemente innamorata. Appoggiò teneramente le sue labbra vermiglie su quelle di lui. E pensare... Oh, e pensare che, poco prima, quelle stesse estremità femminili s'erano posate per un istante sull'urna e sulle ceneri del defunto senza nome!- Possedetemi, fate di me ciò che desiderate, sono vostra! - sospirò Blumchen al misterioso uomo della carrozza. - Fatemi sentire il vostro affetto sulle membra, come una carezza!L'altro le rispose in tedesco, lo stesso con cui ella aveva esaudito le ultime volontà del trapassato.La vettura ripartì al gran galoppo; non vi sono parole per narrare ciò che avvenne poco dopo. Le due bocche si toccarono ancora, più e più volte. I seni di lei rimasero scoperti e sussultarono, sobbalzarono, come i sassi di quella strada sotto quelle ruote, che correvano e quegli zoccoli, che scalpitavano. Vi furono delle grida affettuose, dei sospiri; una vecchia vedova, vestita a lutto, incrociando la carrozza lungo la via, vide attraverso il finestrino le due figure nude d'innamorati, avvinte l'una all'altra.La seconda vergine: Sternlein.Era un giorno d'autunno del 1872, in non so quale villaggio sperduto della Transilvania. Il vegliardo era rincasato tardi rispetto al consueto e lo avevano visto riporre il forcone tra due delle sue botti. La giovane aveva raccolto dei ramoscelli di betulla e, fuori dall'uscio, li andava strofinando contro una catasta di pupazzi vecchi, di vari colori. Ella indossava un costume tradizionale del luogo e s'era calata ...
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