1. Un paio di scarpe nuove (parte i)


    Data: 07/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: lickslave

    ... leggermente peloso ma morbido e liscio, fino ad arrivare al calcagno, sentii sotto le dita l'osso della caviglia e poi la pelle del tallone e piano piano quella della pianta, fino ad arrivare alle dita. Era tutto perfetto. Il tempo che i suoi piedi avevano trascorso fuori dalle scarpe li aveva fatti asciugare perfettamente dal poco sudore che si era formato, il calzino sfilò via molto facilmente e io potetti per la prima volta vedere quello che stavo desiderando da tantissimo tempo. Il mio primo istinto fu quello di lanciarmi a baciare e leccare quel piede praticamente perfetto, maschio, non troppo grande ma armonioso, forte e sinuoso...una divinità, proprio come il corpo a cui era attaccato.
    
    Mi ricomposi e sfilai anche l'altro calzino, mi inginocchiai e cominciai a massaggiare il piede sinistro, quello che gli faceva male, e la sensazione era paradisiaca: velluto sotto le mie dita, lo splendido corpo di quello che ormai consideravo il mio padrone adagiato sul letto in totale relax, incurante della mia presenza e intento solo a godersi quel massaggio; lo guardavo dal basso, avevo i suoi piedi ad un palmo dal mio viso, sembrava un gigante...e gigante era anche la cosa che stava crescendo sotto i suoi pantaloni...e io mi sentivo una nullità, un essere piccolo piccolo che può arrivare solo all'altezza della pianta del piede di un essere perfetto e superiore e che solo con i suoi piedi è degno di rapportarsi, senza mai alzare lo sguardo oltre il calcagno.
    
    Il massaggio durò ...
    ... quasi 20 minuti, poi Fra guardò l'orologio..."Cavolo, sono le otto, sbrighiamoci altrimenti non finiremo mai... - si guardò tra le gambe - vabbé, vado prima a farmi una sega altrimenti questo non si calma! Sei stato capace di farmi arrapare! Però mi sono rilassato tanto! Grazie!"
    
    Mentre andava via ancora scalzo e mi lasciava lì, senza più i suoi meravigliosi piedi tra le mani e sotto il naso urlai: "Sbrigati che dopo ne ho bisogno io!"...("O Dio, che cavolo ho detto!?!?!?"). Tornò subito in camera...il viso sconvolto, entrando non poté non notare l'erezione che ormai premeva visibilmente contro i miei pantaloni. "Ti sei arrapato? Massaggiandomi i piedi?", credevo che avrebbe avuto una cattiva reazione, invece cominciò a ridere, e la cosa bella era che non rideva di me, rideva della situazione. Io mi trovavo ancora in ginocchio e lui era in piedi davanti a me. "Sì, mi sono arrapato massaggiandoti i piedi!". "Che strano - disse - avevo sentito che esistevano ste malattie sessuali ma non credevo potessi avercela tu!" . La naturalezza con cui parlava e si comportava mi riempivano di gioia e di piacere e al tempo stesso mi turbavano. "Ma ti piace anche baciarli e leccarli come dicono quelli in TV che parlano di schiavi e padrone, master, slave e quelle cose con i frustini?" rideva ancora, "Magari i frustini no - dissi - ma mi piacerebbe baciarteli!". Scoppiò in una risata più forte e fragorosa, reggendosi l'addome e guardandomi, ancora in ginocchio davanti a lui: "Ma non ti fa ...
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