Viaggio di lavoro con sorpresa (prima parte)
Data: 13/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: coppia6164
... ancora.
Oramai avevo capito che era inutile quindi lasciai perdere e divorai letteralmente il piatto di pasta
Dopo avermi premurosamente pulito il viso, anche lei inizio a cenare.
Era ancora in accappatoio e finì il piatto in pochi minuti.
La osservavo: i ricci ormai asciutti che cadevano sulle spalle, le gambe snelle e toniche che uscivano dall'accappatoio, i seni floridi che facevano capolino.
Nessuno avrebbe mai pensato che una ragazza avesse perversioni sessuali così spinte.
Non avevo mai aveva visto neanche attrici hard fare le cose che aveva fatto lei.
Eppure, sembrava alternasse momenti da dominatrice a momenti da gatta, quasi mammona per via delle premure che mi riservava.
Perso nei suoi pensieri, vidi che mi portava il pesce con la maionese.
“Deve essere buono” disse lei mangiandone un boccone. Poi, lo baciò sulla bocca e gli passò il cibo
nella sua.
Feci il cenno di ritrarmi ma la limitata mobilità concessami mi costringeva a sottostare alla sua volontà.
Lei mi spinse il cibo in bocca e lo lecco ripetutamente agli angolo della bocca, mimando l'azione di un tovagliolo.
Fece così per tutto il secondo, mentre io, sbalordito da tutte queste attenzioni, riprendevo ad eccitarmi.
“Uhm, è tornato.” disse lei prendendomi di nuovo il cazzo tra le mani. “Cosa possiamo fargli stavolta?”
Agevolò il completamento della sua erezione con la mano e si avvicinò di nuovo al vassoio.
“Magari gradisci un grissino?” mi disse.
Lasciò ...
... cadere l'accappatoio e mi si avvicinò di nuovo, cavalcandomi e sedendosi sul bacino.
Aprì le gambe, si leccò una mano, si preparò per qualche secondo e si infilò il grissino nella figa.
“Mangia...” mi disse portandomelo alla bocca.
Lo afferrai e ne strappai un morso mentre lei andava avanti e indietro, gradendo quella nuova visita.
Era di nuovo eccitata, calda e pronta a godere.
Si sfilò il grissino e me lo infilò di nuovo in bocca. Sentivo la fragranza del pane ed il sapore di lei fondersi all'unisono in bocca.
Ma dove aveva imparato a fare queste cose? “Ora il dolce” mi disse alzandosi. Si avvicinò alle coppette di crema, le portò vicino al letto ed affondò una mano. Prese una manciata di crema e me la spalmò sul cazzo, con delicatezza ed attenzione.
Il contatto con il freddo mi fece indurire ancora di più il membro mentre lei terminava di “farcirlo”.
Poi, lo prese a leccare piano, asportando porzioni di crema con la lingua ed ingoiando.
Fu un dolce servito in modo sublime e raffinato; la lingua si fermava ad assaporare il gusto del maschio e quello del dolce mentre lei godeva di questo strano mix di sapori.
Si era di nuovo messa alla pecora e lui stava di nuovo assaporando il suo sesso. “Occupati dell'altra entrata” ordinò lei.
Ero allibito. Nessun’altra donna mi aveva mai ordinato una cosa simile ma ormai avevo capito che Ale poteva portarmi a vette di piacere inimmaginabile.
Mentre lei continuava il suo lavoro, io cominciò a leccarle le ...