1. Viaggio di lavoro con sorpresa (prima parte)


    Data: 13/12/2018, Categorie: Etero Autore: coppia6164

    ... natiche per arrivare, prima con tocchi veloci e poi sempre più decisi, al suo buchino.
    
    Lei dimostrò di gradire e si allargò bene le gambe, offrendosi ancora di più alla mia lingua.
    
    La crema era ormai finita e lei ora mi spompinava con foga, certa che sarebbe durato più a lungo di prima.
    
    Si infilò un dito dentro mentre io lo accompagnavo con la lingua.
    
    Sembrava non fosse così inesperta a questo tipo di pratiche visto che, mano a mano che procedeva, il buco si allargava per accogliere le sue dita.
    
    Si penetrò a lungo mentre, con la bocca occupata sul membro di lui, gemeva di gusto. Poi allungò di nuovo la mano verso la ciotola di crema e si spalmò il dolce sulle natiche. “Ora pulisci bene” mi ordinò.
    
    Ripresi a lavorare assaporando il sapore del dolce e quello del suo culo, pulito e profumato.
    
    Continuammo così per qualche minuto, le loro bocche impegnate a soddisfarsi ed a cercarsi, regalandosi un piacere nuovo, morboso, sporco ma dannatamente eccitante.
    
    “Ora qualcosa da bere” disse lei.
    
    Si alzò, prese la bottiglia di spumante, l'aprì e tornò di nuovo sopra di me. Aprì le gambe davanti alla mia bocca e si rovesciò il vino all'altezza dello sterno.
    
    Una cascata frizzante scese sul suo corpo e arrivò sul mio viso fino a bagnare le lenzuola.
    
    Spinse il bacino verso di me che ripresi a leccarla con vigore. Le bollicine dello spumante ed il suo gusto si mischiarono con il suo sapore, mentre con le mani raccoglieva il vino sul suo corpo e se lo portava ...
    ... alla bocca.
    
    Rovesciò l'intera bottiglia su di loro, tanto il personale avrebbe pensato a pulire tutto.
    
    Quindi, si mise su di me, mi prese il cazzo tra le mani, sapendo ancora di spumante, se lo infilò dritta nel culo...
    
    La penetrai con facilità inusuale: probabilmente Alessandra era avvezza a questo genere di pratiche che invece non erano a me molto familiari
    
    Cominciò a cavalcarmi lentamente, su e giù, facendo quasi uscire tutta la cappella dal suo culo caldo e accogliente per poi riprenderlo tutto dentro di sè; poi cominciò a ondeggiare il bacino avanti ed indietro, mentre con le mani mi torturava il petto ed i capezzoli.
    
    Mi godevo lo spettacolo, spettatore di una rappresentazione di sesso senza limiti, di questa donna autentica dea del sesso.
    
    La pausa rigenerante aveva avuto il suo effetto e ora potevo di nuovo sfoggiare una erezione maiuscola; mi muovevo per quanto possibile sulla lenzuola bagnate, con il sapore dello spumante addosso insieme a quello di lei, diabolica tentatrice delle carni.
    
    Senza sfilarsi il cazzo si girò in avanti e, sempre stando attenta a non perdere nessun colpo, si prese le tette e me le porse quasi in dono. “Lecca...” mi ordinò e io eseguii con passione. Assaporavo di nuovo il sapore del vino e del suo corpo, sublime alchimia di sensi e di passione.
    
    Che rabbia avere la mani legate e non potere godere del suo splendido corpo!
    
    Chissà cosa le avrei fatto se fossi stato libero di esprimere quello spirito selvaggio e animale che ...