Passione negata
Data: 20/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Vincep14
... di timidezza, un po’ per quel suo atteggiamento strafottente e mascolino che aveva contribuito a dargli ai miei occhi tutto quel fascino. Si sedette sul suo letto, iniziò a slacciarsi le scarpe, le tolse e le buttò via con non molta cura. Si slacciò la cintura dei pantaloni, e in un attimo si sfilò anche quelli, posizionandoli alla meno peggio sulla sedia della scrivania. Io nel frattempo mi ero seduto sul letto del suo coinquilino, davanti al suo. Cercavo di mostrarmi rilassato, cercavo di pensare che tanto non sarebbe successo niente, ma vederlo in mutande non era certo d’aiuto a placare i miei istinti animaleschi che in quel momento mi avrebbero portato solo a succhiargli il cazzo e a farlo sborrare nella mia gola.
Fu lui ad interrompere quel silenzio.
“Non ti metti il pigiama?”
“Sì, adesso vado a mettermelo. Vado in bagno e lo metto lì, così mi do anche una sciacquata veloce. Posso, vero?”
“Ti ricordi dov’è?”
“Sì, è la porta qui a sinistra”
“Esatto”
Afferrai il mio zainetto, presi il pigiama ed il borsello con dentro le mie cose, e mi diressi verso il bagno, lasciandolo stravaccato sul letto con in mano il telefono ed un braccio dietro la testa, una posizione che, come se non bastasse, metteva in evidenza tutta la sua mascolinità. E così lo ritrovai quando tornai in camera. Né uno sguardo, né una parola da parte sua.
“E tu dormi così?” gli dissi, alludendo al fatto che aveva ancora addosso la felpa grigia e i calzini.
“Tranquillo” rispose, ...
... mentre continuava a fissare lo schermo di quel dannato aggeggio, senza preoccuparsi molto di me.
Quando a volte gli prende male sa essere di strafottenza disarmante, e a volte diventa veramente antipatico. Anche quando gli chiesi dove potevo poggiare i miei vestiti fu molto tempestivo nel dirmi di metterli sulla sedia del suo coinquilino, incontrando il mio scetticismo. Rimasi qualche istante a guardarmi intorno, ma sapevo che non avrebbe scollato gli occhi dal telefono.
“Vabbè, quindi io dove dormo?” gli dissi.
Mi guardò, e scherzosamente fece finta di essere seccato all’idea di doversi scomodare da quella posizione per farmi posto. Io stetti allo scherzo. Dopo qualche istante mi fece posto. Io mi sdraiai dicendogli scherzosamente che era proprio uno zotico, e lui, sempre con i toni della presa in giro, mi disse che gli stavo veramente rompendo i coglioni.
“Vabbè, io dormo oh”, dissi, facendo finta di essermela presa e infilandomi sotto le coperte.
“Fai quello che cazzo vuoi”, disse lui.
Quando scherzavamo così mi veniva sempre da ridere, e così fu anche quella volta.
Provai a chiudere gli occhi, e finì che mi addormentai sul serio. Non so quanto tempo potei sonnecchiare, penso non più di venti o trenta minuti al massimo. A un tratto mi svegliai sentendo che si stava stiracchiando energicamente. Senza prestare molta cura a me (ci mancherebbe), posò il telefono e cercò maldestramente di scavalcarmi per andare a spegnere la luce della stanza, che nel frattempo ...