1. Passione negata


    Data: 20/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Vincep14

    ... era rimasta accesa. Anche nel rimettersi a letto diede ampia dimostrazione della sua delicatezza elefantesca. Purtroppo per lui (anzi, per tutti e due) quello di scavalcarmi era un passaggio obbligato, avendo il letto un unico lato di uscita.
    
    Cercai di fargli sentire che mi ero svegliato, puntando tutto sulla respirazione e su un leggero sospiro. La situazione mi stava facendo eccitare come una cagna, facendomelo diventare duro.
    
    Sentivo addosso il suo respiro, sentivo quell’odore che nonostante tutto a me sapeva ancora di protezione.
    
    Era chiaro che fosse sveglio. Anche lui si accorse del fatto che ero tutt’altro che dormiente. Probabilmente aveva cercato di svegliarmi di proposito.
    
    D’un tratto la sua voce interruppe quel silenzio, che per quanto angosciante avrei voluto durasse in eterno.
    
    “Dormi?”, bisbigliò, con voce neanche molto bassa.
    
    Il cuore mi batteva a mille.
    
    “No”, dissi dopo qualche istante di attesa.
    
    “Vuoi sentire una cosa?”
    
    Non potevano esserci più dubbi. Capii che di lì a poco avrei finalmente avuto l’opportunità di farlo godere come sognavo. All’idea di poter sentire che sapore aveva il suo cazzo, al pensiero che avrei potuto bere il suo latte caldo, sentivo le mie mutande esplodere.
    
    “Cosa?”, dissi, facendo finta di non aver capito cosa intendesse.
    
    “Come cosa?”
    
    Mi prese una mano, e la diresse verso i suoi boxer. Sentii subito qualcosa di duro. Era il suo cazzo che pulsava. Non aspettava altro che mi prendessi cura di ...
    ... lui.
    
    “E quindi?”, risposi, come se avessi bisogno delle sue istruzioni prima di entrare in azione. Ma era evidente che sapessi benissimo cosa mi stava chiedendo.
    
    “E quindi forse è compito tuo”
    
    “Ah sì?” dissi io, continuando a fare il finto tonto in tono scherzoso, mentre con la mano toccavo il suo pacco gonfio.
    
    “Da quanto tempo aspettavi questo momento?”
    
    “Eh, lo so io” dissi. Dacché gli davo le spalle, mi girai di verso di lui, mentre nel buio quasi completo lo toccavo con sempre maggiore energia e desiderio.
    
    E quando mi disse “Dai”, capii che il momento di mettermi all’opera per dargli piacere era arrivato.
    
    Afferrai le sue mutande, come a volerle cacciare. Lui capì e immediatamente si sollevo per permettere che venissero giù. Presi in mano il suo cazzo, duro come il marmo. Feci su e giù lentamente. Al tatto sembrava avere una forma perfetta e una lunghezza ragionevole. Lui iniziò ad emettere i primi leggeri e quasi impercettibili gemiti di godimento. Poi mi afferrò la testa, e spingendola mi invitò a chinarmi verso il suo membro. Non me lo feci ripetere due volte. Buttai via le coperte e mi sollevai per mettermi nella posizione più comoda. Lui mi agevolò sistemandosi meglio e divaricando le gambe. Mi misi a cavalcioni su di lui. Con la mano riprese il controllo della mia testa, dirigendola verso il pube.
    
    “Dai, troia. Fai quello che sai fare meglio”
    
    Ripresi in mano il cazzo per qualche colpo di sega iniziale, ma era impaziente di farselo succhiare, e mi ...
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