1. Io e mia molglie la troia - 2


    Data: 22/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: calibroforte

    ... immaginare quello che ti potrei fare stasera quando torni”
    
    contemporaneamente alle sue parole le sue mani accarezzavano sia le natiche che il pene orma duro e voglioso
    
    “Voglio che per tutto il giorno devi stare con il cazzo duro e devi avere sempre le mani in tasca per nascondere imbarazzanti gonfiori, ora ti do’ un anticipo di quello che ti aspetterà stasera”
    
    Lentamente si inginocchia guardandomi fisso negli occhi, le sue mani scivolano sui miei fianchi per raccogliersi sul mio pene, dolcemente lo avvicina alle sue labbra succhiandolo lentamente e facendolo sprofondare giù lungo la sua gola, continuando ininterrottamente a fissarmi negli occhi. Mentre lo succhiava, con il suo sguardo mi parlava e mi raccontava il piacere che provava in quel frangente, dopo avermelo spompinato per qualche secondo, mi dice
    
    “So che questo non è sufficiente a tenertelo duro per tutto il giorno, quindi ho pensato a qualcosa che ti ricorderà sempre che a casa ci sta la tua mogliettina che ti aspetta…. girati e piegati leggermente”
    
    Ormai non ero in grado di oppormi a nulla, eccitatissimo mi giro piegandomi, sento le sue mani che mi accarezzano le natiche allargandomele, una brivido attraversa tutta la mia schiena quando la punta della sua lingua si fece strada nel mio orifizio, percepii il fresco della sua saliva che inumidì tutto lo sfintere, poi sentii appoggiare li polpastrello di un dito che lentamente si fece strada dentro di me, lo fece ruotare al suo interno per far cedere ...
    ... l’anello di carne che lo avvolgeva, infatti sentii che ne infilò un secondo continuando la sua opera di dilatazione. La penetrazione durò qualche minuto, regalandomi forti momenti di piacere (non tutti sanno che il punto G dell’uomo è all’interno del retto a metà strada fra l’ano e la prostata, e poiché l’anno è carico di terminazioni nervose, può provocare orgasmi al pari di un normale rapporto “tradizionale”). Dopo avermi dolcemente e delicatamente allargato lo sfintere con due dita, le sentii venir via e lasciare il posto ad un oggetto dalla punta arrotondata che senza grossa fatica si fece strada dentro di me. Era più grosso delle due dita ma fece meno attrito e scivolò velocemente al mio interno anche grazie alla dolcezza con cui Patty riuscì ad infilarmelo, lasciando che lo sfintere si richiudesse al suo passaggio imprigionandolo nel mio retto come se fosse una grossa supposta. Poi riprese a leccarmi il culo massaggiandomi dolcemente le palle, risalendo con la lingua su per tutta la spina dorsale, partendo dal coccige sino all’orecchio destro, li si fermò e mi sussurrò:
    
    “ Questo cazzettino voglio che te lo devi tenere tutto il giorno…. stasera te lo devo togliere io, così ad ogni passo, ogni volta che ti siedi, quando sali le scale, non potrai fare a meno di sentirlo e ti ricorderai che a casa ci sta la tua troiettina tanto vogliosa che ti aspetta e che non vede l’ora di sfilartelo e ricompensarti. Ora vai che fai tardi al lavoro”
    
    Detto questo mi girò e mi baciò ...
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