1. Il servizio fotografico


    Data: 24/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: verpad

    ... bagno verso di loro: adesso era a piedi nudi e indossava un babydoll rosso in seta, lungo fino a metà coscia, sotto il quale traspariva un perizoma dello stesso colore. Dalla scollatura di quella veste restava scoperta buona parte della curva dei seni che, nonostante non fossero sostenuti da alcun reggiseno, restavano belli pieni e si muovevano appena seguendo l’incedere della donna. Dal pizzo che orlava il babydoll sembrava intravedersi la macchia scura dei capezzoli: Pietro l’aveva già vista in quella veste, le aveva regalato lui quel coordinato, ma vederla passare ora, sotto quei riflettori e davanti ad un uomo che conoscevano da poco… sembrava veramente un’altra donna! E che donna! Aveva uno sguardo diverso dal solito, più lussurioso; si avvicinò al marito, gli gettò le braccia attorno al collo e lo baciò appassionata. Pietro, il quale aveva già problemi a nascondere la violenta erezione, ricambiò il bacio e la tenne stretta a sé per un lungo momento che servì ai due innamorati per assicurarsi che tutto fosse a posto e che entrambi si stessero godendo quell’esperienza.
    
    “Ti amo” sussurrò Anna “non so cosa mi stia succedendo, ma sono super eccitata!”
    
    “Lo so, lo vedo e questo mi fa eccitare ancora di più! Non vedo l’ora di vederti posare nuovamente. Pensa poi quando a casa ci divertiremo a scorrere le fotografie insieme” e con una affettuosa manata sulla natica soda la invitò a proseguire verso il set dove Carlo stava controllando l’attrezzatura.
    
    L’imbarazzo non ...
    ... l’aveva abbandonata del tutto, ma ora era anche intrigata dal ruolo di modella per un giorno ed era curiosa di vedere il risultato una volta terminato; se il risultato finale fosse stato proporzionale all’effetto che stava facendo su quei due uomini nella stanza non poteva certo essere male. Si era infatti resa conto della difficoltà di Carlo a nascondere l’erezione e questo l’aveva lusingata oltre che averle aumentato l’eccitazione.
    
    “Allora, vado bene vestita così?” chiese timidamente a Carlo, il quale, non trattenendo un sorriso per l’affascinante innocenza di Anna, rispose: “Non vorrei sbagliarmi, ma credo che saresti perfetta con qualsiasi cosa addosso, o meglio ancora con niente addosso…”
    
    “Ti piacerebbe vero? Tanto so che lo dici solo per non offendermi! Chissà quante donne stupende hai fotografato qui dentro. Comunque grazie, mi ha fatto piacere sentirmelo dire” e, abbassando lo sguardo per nascondere il viso che avvampava per l’imbarazzo, si diresse verso il divanetto per riprendere la sessione interrotta.
    
    “OK, potresti sederti con la schiena appoggiata al bracciolo e stendendo le gambe sul divano”
    
    Clic, clic.
    
    “Così, perfetto, ora guarda distrattamente verso di me”
    
    Clic, clic.
    
    “Bene, piega un po’ la gamba sinistra…no, più giù…Aspetta” si avvicinò e. infilandole la mano sotto il ginocchio, posizionò la gamba e riprese a scattare. Erano sempre più frequenti i contatti fra i due con la scusa di semplificare i comandi, ma ad Anna non dispiaceva il tocco ...
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