Era bella come una bambolina
Data: 26/12/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Grey-Heron
... belle tettine che avevo leccato e baciato fino a pochi minuti prima. Avevo pure mordicchiato i capezzoli, le piaceva e piaceva tanto pure a me. Le venne un brivido di freddo, la guardai, era dolcissima. Mi alzai, pure io ero nudo, presi la mia camicia dalla sedia e gliela misi. Scoprii che non c’è nulla di piu sexy di una donna nuda che indossa la mia camicia. Era una camicia azzurra a righe bianche, rimarrà per sempre nella mia memoria. Glielo dissi che era sexy, molto sexy e che la trovavo arrappante. Mi rispose che se ne era accorta dalla mia immediata erezione. Si, perché mi era partito il cazzo in quarta, bello, duro da ventenne infoiato. Ci siamo seduti sul letto appoggiati alla parete. Lei stava di schiena a me, l’abbracciavo e le mordicchiavo i lobi degli orecchi.
Ho una cosa da dirti, esclamò. Peter il direttore sta insistendo di brutto per portarmi a letto, è da quasi due mesi che insiste. Gli ho detto che non se ne fa nulla perché non è il mio tipo. Non sapevo che altro dirgli. Si è offeso. Non so se sta andando in depressione o se è soltanto veramente incazzato. E’ sicuramente molto ferito dal mio rifiuto e se sa che io e te stiamo insieme ci farà dei problemi, dobbiamo essere cauti.Le risposi che lo saremmo stati. Ci guardammo negli occhi, le nostre labbra si cercarono, le nostre lingue pure e facemmo l’amore per la seconda volta quella sera.
Alva stava sotto di me, indossando la mia camicia aperta, le leccavo le tettine, succhiavo i capezzoli, risalivo ...
... con la lingua fin sotto la gola, le soffiavo negli orecchi. Sentivo che a momenti si irrigidiva e in altri momenti si rilassava. Le tenevo fermi i polsi sopra la testa con le mie mani, la costringevo in quella posizione, mentre con il mio corpo la coprivo tutta, le strusciavo i pettorali sui suoi seni, le strusciavo la mia pancia sulla sua, le strofinavo il cazzo ovunque anche sulla fica ma senza penetrarla. La facevo soffrire, lei ne voleva di più ma io mi fermavo e poi ricominciavo…era mia…la possedevo…ero l’unico maschio a bordo che si era permesso di avere per se questo tesoretto di fica. Gli altri non lo sapevano e io godevo del segreto, del mio possesso. Nemmeno il direttore bonazzo lo doveva sapere, Gliela avevo soffiata, Lei era il mio trofeo.
Alva gemeva sotto di me, allargava le gambe, mi voleva dentro. Mi venne un’idea, la guardai negli occhi con complicità, mi alzai, mi misi un preservativo, lei mi osservava e immagino stesse già pregustando di sentire il mio cazzo duro entrare dentro di lei. Riprendemmo la posizione precedente, io sopra di lei, Poi piano piano, molto lentamente, millimetro dopo millimetro iniziai appoggiando prima il cazzo sulle labbra della fica, poi penetrando lentamente molto lentamente, Quasi un’agonia per lei finchè fui tutto dentro, mi fermai e poi ripresi sempre lentissimamente avanti e indietro avanti e indietro. Movimenti quasi impercettibili. Non so quanto tempo passò ma fu una scopata fatta quasi da fermo, mi muovevo veramente al ...