1. Magistra 2 (quando il cuore è infranto-lei)


    Data: 28/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: cpelcabo, Fonte: Annunci69

    ... fuori, tutto, prese la mira e affondò.
    
    Ogni spinta mi faceva colare.
    
    Tutte le volte che arrivava a fine corsa sentivo le sue palle sbattere sulle labbra. La pecorina è sempre una goduria, per me. Conosceva bene i miei ritmi.
    
    Continuò così, aspettandomi.
    
    Avvicinai la mano alla passera e comincia ad accarezzargli il cazzo e a stuzzicarmi il bocciolo.
    
    Pochi sfregamenti e la passera iniziò il suo canto d’amore.
    
    Venivo.
    
    Me lo lasciò dentro, bene in fondo, finché non ebbi finito. Le gambe non mi reggevano granché, ma sapevo che non sarebbe finita così. Lui era ancora ben duro e iniziava il gran tour.
    
    Tutte le volte si instaurava tra noi un tacito accordo stipulato tanto tempo prima.
    
    Ognuno godeva come e dove voleva.
    
    Sapevo che a lui la mia passera non sarebbe stata sufficiente.
    
    La cappella premette sul buco.
    
    Mi rilassai e attesi che entrasse.
    
    Era bravo in questo; dopo le prime volte lo avevo sempre preso senza sforzo.
    
    Mi inculò lentamente, senza fretta.
    
    Sentii la parte più grossa, la cappella, forzarmi il buco del culo.
    
    Poi cominciò ad entrare il resto.
    
    Il gel, come al solito, aveva assolto bene la sua funzione.
    
    Quando la cappella oltrepassa l’anello comincia il meglio. La sensazione del cazzo che entrava e saliva era sconvolgente.
    
    Mi inarcai per prenderne quanto più potevo.
    
    Mi allargò i globi e diede l’ultima spinta.
    
    Sapevo che era entrato fino al pelo. Cominciò a pompare, prima lentamente, poi sempre un po’ più ...
    ... veloce.
    
    Iniziammo la nostra conversazione, tutta particolare. Le oscenità che mi rivolgeva erano pesanti, schifose, depravanti e stupende.
    
    Gli rispondevo a tono e ogni volta che il cazzo arrivava a fine corsa gli urlavo la mia voglia.
    
    Dopo un po’ il suo ritmo diminuì. Sapevo cosa fare.
    
    Cominciai a stringergli il cazzo.
    
    Mi aveva insegnato e sapevo che per lui la sensazione era straordinaria.
    
    Inoltre così facendo allentavo lo sfintere.
    
    Mi ingiunse di smettere, non voleva venire ora. Capii al volo cosa intendeva. L’aveva fatto anche la volta precedente.
    
    Cominciò ad uscirmi dal culo. Quando la cappella si liberò quasi non la sentii.
    
    Mi aveva allargato per bene.
    
    Girai la testa per guardare: tolse il preservativo un po’ sporco, ma solo in cima, e prendendosi il cazzo in mano lo riinfilò con un unico, possente colpo nella figa.
    
    Poche volte avevo goduto col suo cazzo nel culo, e sempre perché mi ero adeguatamente sgrillettata.
    
    Quando ricominciò a pomparmi la figa resistetti pochissimo e sapevo che questa volta sarei venuta a lungo.
    
    Fu così.
    
    Avevo le gambe che non mi reggevano più, lentamente, ad ogni spinta, scendevo verso il letto, spompata, trombata, sfondata e goduta.
    
    Non avevo più forze.
    
    Lo sentii uscire, rientrarmi facilmente nel culo, ormai aperto, proseguire fino al pelo e poggiarsi completamente sul mio corpo steso.
    
    Non avevo più cognizione: cominciò a pompare tirandolo fuori quasi tutto.
    
    Ogni spinta arrivava dall’alto, forte, ...
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